Scoppia la protesta degli agricoltori a Lecce per i danni della Xylella fastidiosa in Puglia e la mancanza di aiuti sufficienti per i trattamenti alle piante, i cui costi sono decisamente pesanti per i singoli olivicoltori. Secondo la Cgil sono a rischio 7 mila e 500 posti di lavoro, nella zona del gallipolino i raccolti sono crollati del 70 per cento.
Corteo a Lecce con tanto di trattori per protestare contro gli aiuti insufficienti agli olivicoltori pugliesi, che nella zona di Lecce più in particolare si ritrovano a fronteggiare i danni della Xylella fastidiosa, il batterio killer degli ulivi. Dal primo allarme a oggi la situazione in Puglia è andata aggravandosi e ora, secondo le stime fornite dal Cnr di Bari, il 10 per cento dell’olivelto della provincia di Lecce è stato attaccato. La zona considerata infetta è pari addirittura al 90 per cento della provincia di Lecce e i raccolti dell’area gallipolina – la più colpita sarebbero crollati del 70 per cento.
E mentre la Cgil lancia l’allarme per i posti di lavoro a rischio (stimati in 7500), gli agricoltori protestano per i mancati aiuti. La Regione Puglia ha infatti imposto agli agricoltori e più in generale ai proprietari di terreni considerati nella zona infetta di provvedere a potare gli alberi, effettuare la trinciatura delle erbe e ad arare, operazioni che hanno un costo stimato in media attorno ai mille euro per ettaro: spesa insostenibile per tante famiglie e piccole aziende. Ma non solo: dal prossimo maggio vengono imposti anche trattamenti di natura chimica sulle piante che avrebbero un pessimo impatto sull’ambiente e la salute del territorio e dei cittadini, trattamenti che scatenano le proteste di tutti i gruppi ambientalisti edella Lega Tumori di Lecce, oltre che degli agricoltori stessi.
Le associazioni degli agricoltori davanti al problema della Xylella fastidiosa in Puglia e del disseccamento rapido degli ulivi invocano non solo il riconoscimento del già dichiarato stato di emergenza, ma anche lo stato di calamità, affinché agricoltori e proprietari possano ricevere gli aiuti necessari a contenere l’avanzata del batterio killer. La Xylella fastidiosa, lo ricordiamo, è il batterio che assieme ad altri fattori (il lepidottero Zeuzera pyrina, anche detto rodilegno giallo, e dei complessi di funghi microscopici del genere Phaeoacremonium) è ritenuto responsabile di quello che è ora indicato come CDRO, Complesso del disseccamento rapido dell’olivo, una patologia individuata per la prima volta a livello mondiale in Puglia nel 2013, e per la quale sono anche stati diffusi dei consigli ai cittadini per ostacolarne la diffusione.
Nella protesta a Lecce agricoltori e attivisti del comitato Voce dell’ulivo hanno pertanto chiesto aiuto al governo italiano affinché si consideri maggiormente il problema della Xylella fastidiosa e si stanzino i fondi necessari alla tutela del paesaggio e del territorio salentino, pur ribadendo la propria contrarietà all’eradicazione delle piante, che tuttavia è prevista sia dalle misure redatte dall’Unione Europea quanto dalla Regione Puglia. La distruzione degli oliveti viene rifiutata, come è facile immaginare, anche per la volontà di tutelare un patrimonio simbolico del territorio salentino.
Photo credits | Roberto Ferrari su Flickr