Ogni anno vengono sterminati centinaia di rinoceronti, migliaia di elefanti cadono vittima dei cacciatori di avorio e oltre 100 tigri sono braccate per i mercato delle loro parti tanto che sono circa 3200 le ultime tigri ancora esistenti in natura.
Come spiegano gli esperti di Wwf Italia
E’ una vera guerra, combattuta a colpi di armi automatiche e kalashnikov che lascia sul campo migliaia di cacasse di animali, alimenta la criminalità, fomenta i conflitti, fa vittime anche tra chi la natura la vuole difendere come ranger e guardiaparco e condanna alla fame le comunità più povere.
Solo in Sud Africa sono stati uccisi 455 rinoceronti dall’inizio anno per le loro corna. Come spiega Massimiliano Rocco, responsabile Specie, Traffic & Timber Trade di Wwf Italia
Il dato numerico, gli esemplari trovati uccisi dai bracconieri, dimostrano come già a metà ottobre si sia superato il record dello scorso anno. Ed è proprio il Parco nazionale Kruger, destinazione per safari di fama mondiale che continua ad essere tra i più colpiti dai bracconieri con 272 rinoceronti uccisi.
Lo scorso anno sono stati 448 gli esemplari uccisi, ma il bracconaggio è cresciuto in modo esponenziale dal 2007 quando si sono aperti nuovi mercati in Asia, soprattutto in Vietnam, dove il corno di rinoceronte è venduto per le sue, non provate scientificamente, proprietà curative per il trattamento delle malattie terminali. Il Wwf chiede al governo del Sud Africa e di tutti il mondo di mettere in atto politiche internazionali per fermare il traffico illecito di corni di rinoceronte, di avorio e di parti di tigri attraverso la campagna “Kill the trade that kills”. Occorre preservare la biodiversità, monitorare le zone a rischio, eliminare il bracconaggio, fermare il traffico illegale di avorio, corna di rinoceronte e parti di tigri. Ognuno di noi può partecipare alla campagna con il proprio contributo e sostegno alla diffusione un nuovo stile di vita più sostenibile e attento al Pianeta.
[Fonte e foto: Wwf Italia]