Non serve un altro territorio da consumare, serve un grande progetto di riqualificazione per scoprire un’altra Italia. Pensa insediamenti industriali non più utilizzati e immagina strutture di utilità sociale. Trova zone commerciali sovradimensionate e semivuote e crea nuove destinazioni d’uso a misura d’uomo. Individua aree e infrastrutture inutili e progetta zone pedonali, aree verdi e parchi giochi.
L’iniziativa promossa da Wwf, che in parte si avvicina alla campagna I luoghi del cuore del FAI per la tutela e il ripristino di aree paesaggistiche e artistiche del nostro Paese, vuole sensibilizzare un movimento culturale e sociale per il recupero del nostro territorio, per reinventare le aree dismesse e abbandonate, per evitare il nuovo consumo di suolo. Dagli ultimi 50 anni ogni giorno sono 33 gli ettari mangiati dal cemento e dalle attività umane, ma è ora di fermare lo scempio, di dire basta e di puntare su uno sviluppo sostenibile del terrotorio. Uno sviluppo che sarà in grado di produrre nuovi posti di lavoro e di risollevare l’economia italiana, di riqualificare intere aree degradate e di sviluppare nuove forme di turismo.
Spesso sono le comunità locali che si autofinanziano per riqualificare le aree del loro territorio e non avendo la possibilità, soprattutto in questo periodo di crisi, non intervengono e lasciano nel degrado aree industriali, edifici pericolanti, ma anche infrastrutture mai portate a termine o mai aperte. Con la campagna “RiutilizziAMO l’Italia” Wwf vuole sostenere la causa con un progetto utile e necessario alla nostra economia. Tutti i cittadini sono invitati a presentare la loro idea, il loro progetto creativo per tutelare e incrementare la naturalità, per “recuperare ad un uso sociale le aree industriali, artigianali e commerciali abbandonate, degradate e non utilizzate”. C’è tempo fino al 31 ottobre 2012 per segnalare il luogo o l’area da riqualificare e da adottare.
[Fonte e foto: Wwf Italia]