Il WWF è stata la prima associazione ambientalista a prendere la parola al congresso di Durban, in Sudafrica, per proporre una soluzione al problema del riscaldamento globale. Ricordiamo infatti che nel cosiddetto COP17 i vari Paesi del mondo tenteranno di trovare un accordo sulle misure da adottare per mantenere le temperature dell’atmosfera sotto controllo, con un incremento che non superi i due gradi centigradi.
La proposta del WWF è semplice: smettere di tagliare alberi. In particolare sono le foreste tropicali quelle più strategiche, i veri e propri polmoni del mondo, rase al suolo anno dopo anno dalle multinazionali della carta e del packaging. Secondo l’associazione, il 20% delle emissioni di CO2 del mondo è causato dalla deforestazione. E considerando che uno degli obiettivi più ambiziosi proposti dall’Europa è arrivare ad abbattere il 20% delle emissioni entro il 2020, questa sarebbe la strada più rapida e semplice da percorrere.
Ed invece, sempre secondo i calcoli dell’associazione animalista, se continuassimo con il ritmo di taglio che abbiamo oggi, si correrebbe il rischio di perdere una superficie verde a quella data grande quanto Italia, Germania e Spagna messe insieme, una quantità enorme di alberi che, oltre alla loro funzione di protezione della biodiversità, avrebbero potuto assorbire la CO2. Ed invece tagliandoli, l’anidride carbonica viene emessa. Ma bisogna agire subito perché
un ritardo anche di solo 10 anni per salvare le foreste’significherebbe la perdita del doppio delle foreste entro il 2030, sacrificando almeno altri 69 milioni di ettari in tutto il mondo e lo sprigionamento nell’atmosfera di almeno 24 gigatonnellate di CO2, senza considerare la perdita di biodiversità. E le nuove piantagioni non sono la soluzione dal momento che non inizieranno ad assorbire il carbonio sufficiente prima del 2040.
La soluzione per il WWF è il piano Reed plus che si basa sulla lotta alla deforestazione finanziando le popolazioni che vivono nei Paesi ancora incontaminati che così si impegnano alla lotta contro il taglio illegale degli alberi. Si tratterebbe dell’ultima occasione per rimanere al di sotto dei due gradi di riscaldamento, altrimenti non se ne ripresenteranno altre.
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