Wwf ha presentato a Roma in un convegno pubblico il Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi affinché, entro il 2020, il loro impiego in agricoltura sia vietato. Basterebbe mettere in atto 7 azioni prioritarie per rendere l’agricoltura sostenibile e più sano e sicuro il cibo che finisce sui nostri piatti.
Ne è convinta, e lo dimostra con dati alla mano, l’associazione ambientalista Wwf che nell’ultima settimana di dicembre si è riunita a Roma per proporre la sua idea di sostenibilità per l’agricoltura e l’uso di prodotti fitosanitari. Il Piano è stato approvato dai ministeri dell’Ambiente, delle Politiche Agricole e della Salute, sostenuto da molti altri gruppi e associazioni ambientaliste, quali: Legambiente, Federbio, Italia Nostra, Lipu, Associazione per l’Agricoltura, Slow Food Italia e tanti altri. Il loro piano nasce dalla Direttiva europea sull’Uso sostenibile dei pesticidi affinché sia maggiore la sicurezza alimentare, la salute dei consumatori e degli operatori agricoli che lavorano a contatto con i pesticidi. Le finalità del Piano d’Azione Nazionale (PAN) si possono sintetizzare in 7 punti prioritari:
- Incentivazione dell’agricoltura biologica;
- definizione del processo entro il 2020, a tutela della biodiversità e dell’integrità delle risorse naturali;
- riduzione dei rischi nell’uso dei prodotti chimici e tossici;
- inserimento di normative specifiche sugli OGM che non sono previste nel PAN;
- rafforzamento della ricerca e della formazione;
- definizione di un’appropriata terminologia, laddove molto spesso si sostituisce il termine “pesticida” con prodotto fitosanitario, meno “offensivo e neutro”.
Come spiega Franco Ferroni, responsabile Biodiversità, aree protette e politiche agricole di Wwf
Il piano di azione nazionale pesticidi rappresenta una opportunità unica per orientare verso una maggiore sostenibilità ambientale l’agricoltura italiana, in linea con gli obiettivi indicati dall’Unione Europea. E’ necessario però che, almeno per le aree più vulnerabili come le aree naturali protette, le aree non agricole come ferrovie e strade e le aree urbane frequentate da soggetti più a rischio come i bambini, il piano indichi chiaramente l’obiettivo del divieto d’uso dei pesticidi entro il 2020. Sarebbe così assicurato da una parte l’obiettivo della tutela della salute pubblica e della biodiversità e dall’altra si consentirebbe l’ utilizzo dei finanziamenti della prossima programmazione della Politica Agricola Comune 2014–2020 per accompagnare Enti pubblici ed aziende agricole verso questo obiettivo con adeguati incentivi economici.
[Fonte e foto: Wwf Italia]
marilina razzi 5 Gennaio 2014 il 6:52 pm
Credo che dovremmo unirci il più possibile e muoverci più velocemente… nelle campagne si vive male, per non dire si muore…. pesticidi, ecc… la chimica utilizzata ormai deve essere sostituita immediatamente da un piano che immetta soluzioni biologiche. grazie per il cammino intrapreso da wwf e slow food, in merito…. va fatto non solo per l’utilizzo nelle grandi produzioni agricole, ma anche il piccolo contadino che utilizza i diserbanti ecc….
chi vuole vivere naturalmente, non ce la fa, non riesce grazie a ciò che ha intorno… muoviamo altre campagne a zona se occorre.
Ashlee 1 Marzo 2017 il 2:29 am
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