Mancano ormai poche settimane alle elezioni regionali, e il disastro del petrolio nel Lambro riporta a galla un vecchio problema, spesso dimenticato, ma con cui veniamo a contatto tutti i giorni: la tutela del territorio. E quale miglior momento per prendere degli impegni in favore dell’ambiente, se non la campagna elettorale?
Per questo il WWF coglie la palla al balzo e presenta due richieste ai candidati delle 13 Regioni che si daranno battaglia all’ultimo voto. Prima di tutto si chiede che si adotti un decalogo verde da seguire durante il proprio mandato, e poi che si produca una mappa delle emergenze, per monitorare gli interventi da attuare per ripristinare la situazione in quelle zone che hanno subìto (o rischiano di subire) disastri ambientali.
Secondo l’associazione ambientalista, l’Italia spende troppo poco per la tutela ambientale, solo lo 0,31% del totale del Pil, ed essendo un territorio in gran parte a rischio frane, poi ci ritroviamo quasi ogni mese a fare i conti con i disastri come quelli avvenuti di recente in Calabria e Sicilia. Secondo i dati dell’Istat, l’Italia mette a disposizione dell’ambiente soltanto 2,4 miliardi di euro all’anno, di cui il 64% va alla difesa dell’ambiente, e il 36% alla gestione delle risorse naturali.
Al primo posto del decalogo del WWF c’è la tutela della ricchezza naturale dei paesaggi italiani, tra i più belli al mondo, i quali devono essere difesi con dei seri piani d’azione regionali, senza che si finisca con il “dimenticarsi” del problema, o accorgersene solo dopo qualche catastrofe. Dopodiché l’accento viene spostato sulla biodiversità, parola spesso pronunciata in quest’ultimo periodo, ma che viene sempre messa in secondo piano quando si tratta di passare all’azione. Ma ancora, bisogna ridurre il consumo del suolo, puntando al consumo zero; prevenire il dissesto idrogeologico; ridurre il traffico ponendo dei limiti alle emissioni di CO2; rientrare nei limiti previsti per l’inquinamento; predisporre l’alternativa al nucleare; contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici con dei piani per ridurre le emissioni; ridurre i rifiuti; consolidare la rete delle aree protette; contrastare la caccia fuori dalle regole; ed infine educare la popolazione al rispetto dell’ambiente.
[Fonte: Ansa]
francesco 2 Marzo 2010 il 4:51 am
ed il fine…(non infine…educare….ecc..) che si ricominci il senso anima del girare sulla Terra…come intorno al Sole…che nella Galassia..come per l’universo…amando senza lasciare tracce