Sicuramente è stato uno dei film d’animazione più visti e apprezzati al mondo. Il robot-spazzino inventato da Disney Pixar è entrato nel cuore di milioni di persone, non solo sotto i 14 anni. Wall-e è diventato un eroe che però presto potrebbe uscire dagli schermi cinematografici e diventare realtà.
La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con un gruppo di ricercatori giapponesi, ha dato vita a Dust Cart, un robottino in grado di fare la raccolta differenziata porta a porta vero, in metallo e circuiti. Esso verrà sperimentato il prossimo 9 maggio a Pontedera, in provincia di Pisa, e dopodiché sbarcherà anche a Peccioli e Massa, per poi continuare la sua sperimentazione anche all’estero, nelle citta di Orebro in Svezia e Bilbao in Spagna.
Si tratta di un robot alto un metro e mezzo per 77 cm di larghezza, dotato di un sistema GPS e sensori che gli permetteranno, per ora, di percorrere 24 km ad una velocità massima di 16 km/h. La sua funzione sarà di “accorrere” a casa di un abbonato, il quale lo chiamerà inviandogli un sms con la via ed il numero civico, per immagazzinare nella sua grande pancia fino a 30 chili di spazzatura.
Sarà possibile anche digitare sullo schermo touch-screen del robot di che tipo di rifiuti si tratta, a seconda se si vuol fare la raccolta differenziata o meno. In questo caso Dust Cart si recherà all’apposito cassonetto per scaricare il suo contenuto. Per poterlo vedere all’opera c’è bisogno di installare dei sistemi di sensori lungo il percorso prescelto, per permettere al robot di “orientarsi”. Restano però alcuni problemi.
Prima di tutto, una cosa sono gli esperimenti in laboratorio, un’altra è la strada aperta. E’ stato costruito un buon sistema per evitare gli ostacoli, ma la città ha problemi ben diversi rispetto al laboratorio, come i vandali che potrebbero “divertirsi” con il robot. Ma anche i costi di produzione saranno alti, perché oltre al costo del nostro Wall-E, ci sono anche da installare adeguati sensori per tutta la città. Comunque siamo ad un buon punto di partenza. Speriamo solo che, come il robottino del film, non ci sia bisogno di lui per ripulire una Terra ridotta ad un’enorme discarica dall’uomo.
alberto 29 Aprile 2009 il 11:54 am
dovrebbero prendere spunto da queste
http://www.darpa.mil/grandchallenge/overview.asp
ma probabilmente hanno dato un occhio ai costi 🙂
Lorrie 1 Marzo 2017 il 3:01 am
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