Sono passati due anni dall’11 marzo 2011 quando all’ora locale delle 14.46 si abbattè sul Giappone l’incidente nucleare di Fukushima. Dopo il terremoto avvenuto in Oceano lo tsunami provocò l’avaria dei reattori della centrale nucleare di Fukushima. Quasi 19mila furono le vittime e oggi il Giappone le ricorda con una cerimonia a cui hanno partecipato l’imperatore Akihito, il primo ministro Shinko Abe e alcuni familiari delle vittime del disastro nucleare.
Durante la cerimonia di commemorazione delle vittime dell’incidente nucleare di Fukushima, il primo ministro Abe ha promesso ai suoi cittadini che le zone colpite dal disastro nucleare saranno ricostruite a breve, e le aree contaminate potranno essere di nuovo agibili. Ricordiamo come anche a distanza di molto tempo, alcune zone del Giappone abbiamo registrato valori di radioattività superiori alla norma di legge. Le scorie radioattive sono ancora nell’aria e gli ecosistemi danneggiati a fatica stanno tornando alla normalità, così come la vita delle persone e degli animali, anch’essi vittime innocenti del disastro di Fukushima. Disastro che continua a mietere vittime ammalate di leucemia o di cancro subito dopo il disastro della centrale nucleare.
Durante la cerimonia non sono mancate le polemiche contro il ministro, e il governo giapponese, che sta procedendo alla riattivazione dei due reattori danneggiati dallo tsunami. La popolazione non è favorevole alla riattivazione della centrale di Fukushima e in diverse manifestazioni per le vie del Paese ha dimostrato la sua contrarietà. Tuttavia le autorità stanno riattivando pian piano i 50 reattori di Fukushima, ipotizzando probabilmente una futura riapertura della centrale. Riapertura che non è stata ancora del tutto confermata, ma neppure sono giunte voci di smentita. Dopo l’incidente in Giappone la Germania e altri stati dell’Unione, Italia compresa, hanno rivisto la loro posizione circa l’energia nucleare e ci si chiede come mai in Giappone, dove ancora si continua a morire per le cause seguite alla distruzione di una parte della centrale di Fukushima, le cose non cambino.
[Fonte: Rai News]
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