Come risorsa energetica rinnovabile, il vento ha tantissime potenzialità, ma anche gravi inconvenienti come il costo dell’installazione delle turbine eoliche, le problematiche di impatto visivo e l’inquinamento acustico che genera (spesso paragonato ad un motore di un jet, soprattutto per coloro che vivono nelle vicinanze). Tuttavia, gli studenti della Cornell University’s del gruppo di ricerca Vibro-Wind sta lavorando su un prototipo che fa economia di spazio, consentendo di valorizzare l’energia eolica in modo più efficiente, trasformando le vibrazioni del vento in energia elettrica.
Lavorando con una borsa di studio di soli 100 mila dollari nell’ambito del progetto “per un Futuro Sostenibile”, un gruppo di studenti di architettura e ingegneria ha progettato un pannello che vibra con il vento, con oscillatori di schiuma che convertono ed immagazzinano l’energia meccanica del vento in energia elettrica delle vibrazioni. Questo è possibile con l’aiuto di un trasduttore piezoelettrico, un dispositivo di polimero di ceramica che rilascia elettroni quando subisce uno stress.
Rispetto alla classica turbina eolica che tutti conosciamo, il pannello piezoelettrico Vibro-Wind richiede molto meno spazio e denaro per l’installazione.
La questione con le turbine e i mulini a vento è che è necessario un ampio spazio aperto, e c’è bisogno di essere lontani dalla città, perché alla gente non piace guardarli
spiega l’ingegnere chimico Rona Banai, allievo ingegnere capo del gruppo Vibro-Wind. In alternativa, il gruppo sta ora studiando la possibilità di utilizzare una bobina elettromagnetica invece di un trasduttore.
L’energia della vibrazione è sempre più al centro dei dibattiti sull’energia rinnovabile, con i recenti concetti che comprendono la raccolta di energia applicata alle invenzioni che potrebbero trasformare l’energia meccanica del movimento del corpo umano in elettricità per i gadget elettronici. Con idee come questo pannello Vibro-Wind, sarebbe bello vedere un giorno l’energia eolica raccolta e utilizzata in molti aspetti della vita quotidiana, dato che sarebbero molto più semplici da installare sul tetto, proprio come i pannelli solari, o anche per gli apparecchi portatili in grado di ricaricarsi ad esempio grazie al movimento di un’automobile.
Fonte: [Treehugger]