Il progetto di base è volto a monitorare quel che capita sui ghiacciai, a quantificare i flussi energetici tra atmosfera e ghiacciai, per capire meglio i cambiamenti in corso al “sistema ghiacciai”. Guglielmina Diolaiuti, responsabile della stazione del Monte Bianco sottoloinea: «Il ghiacciaio ha assorbito, in quest´inverno, il 31% dell´energia solare in arrivo. È un valore tipico delle stagioni aride. La neve è vecchia, scura, riflette meno la luce che invece assorbe, favorendo la fusione. È una situazione che concorre a deteriorare il manto nevoso e può mettere in crisi il ghiacciaio nel periodo estivo: se il ghiacciaio “si mangia” buona parte dell´accumulo di neve già in inverno, arriva in estate meno preparato al caldo e va incontro a perdite onerose.
Il trend negativo di questi anni è assodato, ma qualche spiraglio c´è. Molti ghiacciai mettono in atto una “autoprotezione”: la riduzione del ghiaccio lascia una copertura detritica che quando supera i 30 cm protegge il ghiaccio dai raggi solari abbattendo la diminuzione anche del 70%.
Dorothyartet 20 Gennaio 2017 il 2:39 pm
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Dorothyartet 28 Febbraio 2017 il 6:58 am
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