Sinistra e destra unite sotto il segno dell’ambiente. E’ quanto non ci aspettavamo di vedere, eppure così è stato, nella giornata di martedì, quando la commissione Ambiente della Camera ha approvato all’unanimità la nuova legge sul verde urbano. I punti chiavi sono essenzialmente quattro: orti urbani, giardini pensili, green belt e nuovi alberi. Dopo il salto proveremo ad analizzarli tutti.
Orti urbani: saranno favoriti i piani per la promozione dei “giardini storici”, cioè degli spazi verdi all’interno del territorio comunale che dovranno essere realizzati per legge, controllati secondo rigide norme, e fatti per favorire lo sviluppo degli orti cittadini, cioè tante piccole zone agricole che verranno date in concessione alle aziende private per coltivare cibo biologico da rivendere all’interno della città.
Giardini pensili: come i più famosi Giardini Pensili di Babilonia, la nuova legge favorirà lo sviluppo di aree verdi sui tetti cittadini, in modo da aumentare la quantità di piante in grado di assorbire la CO2, ma al contempo anche ridurre il ricorso agli impianti di riscaldamento e raffreddamento in quanto il giardino sul tetto isola l’edificio, e consente anche di piantare un orto al suo interno. I giardini pensili potranno essere costruiti praticamente ovunque nelle città, anche con opere di un certo rilievo finanziate da sponsor privati.
Green Belt: le “cinture verdi” saranno una serie di filari di alberi che saranno piantati lungo le strade che mettono in comunicazione le città, o anche quelle cittadine, in modo da garantire l’assorbimento di una parte della CO2 e fornire un certo grado di ombreggiatura alle strade.
Piantare alberi: riprendendo la vecchia legge del 1992 (sempre disattesa) che obbligava i Comuni a piantare un albero per ogni nuovo nato, la nuova legge prevede che non solo questa norma debba essere rispettata, ma indice anche una sorta di comitato di controllo che dovrà vigilare affinché essa effettivamente venga messa in pratica. In questo modo si spera di riuscire a piantare almeno 500 mila alberi all’anno.
Per poter vedere questo testo trasformato in legge però bisognerà attendere il prossimo autunno visto che il Parlamento chiude per ferie tra pochi giorni e, dopo la riapertura, non verrà discusso ancora per qualche settimana. Per fortuna però, vista la convergenza delle parti, sembra dover essere approvata così com’è sin dal primo passaggio.
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