Anche un’università può essere green. L’importante è che la sua struttura sia realizzata secondo i principi della bioedilizia, sia promossa una mobilità sostenibile, acqua, rifiuti ed energia siano trattati in maniera corretta e la ricerca e la didattica comprendano quante più tematiche ecologiche possibili. Seguendo questi principi il team di ricercatori della Universitas Indonesia hanno analizzato 215 atenei mondiali, ed hanno inserito in graduatoria anche 7 italiane.
La migliore d’Italia, secondo tale graduatoria, è l’Università Ca’ Foscari di Venezia, che eccelle in particolar modo per il sistema di trasporti, tra i migliori al mondo. Appena dietro troviamo il Politecnico di Milano, seguito dall’Università del Salento, quella di Bari, Torino, il Politecnico delle Marche e l’Università di Trieste. I punteggi migliori gli atenei italiani li hanno ottenuti grazie in particolar modo alla gestione energetica, non tanto per l’utilizzo di rinnovabili che è ancora limitato, ma per il risparmio energetico, e soprattutto per la corretta gestione dei rifiuti (a parte il Politecnico di Torino che ha uno dei punteggi più bassi in assoluto); il trasporto è ottimo in alcune e pessimo in altre, mentre quasi tutte peccano dal punto di vista della didattica, visto che poche volte vengono affrontate tematiche o addirittura interi corsi di laurea o master dedicati alle problematiche ambientali.
Anche se l’Italia può vantare ben 7 Università in graduatoria (considerando le dimensioni del Paese non sono poche), sono tutte nelle posizioni più basse. Basti pensare che la migliore, quella di Venezia, è appena al novantesimo posto a livello mondiale. La migliore è l’Università del Connecticut, in USA, con punteggi altissimi in ogni categoria, anche se non i migliori. La top 10 è composta soprattutto da atenei americani (ben 5), più 3 britannici, uno canadese ed uno irlandese. E finché sono queste università a precederci ci può pure stare. Il problema è che prima delle nostre compaiono anche tantissime altre che non ci aspetteremmo come l’Università di Taipei più altre 12 del Taiwan, Pertanian Bogor (Indonesia), ed anche Ecuador e Thailandia. Segno che c’è molto ancora da migliorare nelle nostre strutture.
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