Vegetarianesimo
Il vegetarismo (detto anche vegetarianismo o vegetarianesimo) è una forma di alimentazione che esclude il consumo di alcuni o tutti gli alimenti di origine animale, in genere per diversi motivi: etica, ambientalismo, salute, religione, igiene, influenze sociali, cause economiche, diritti degli animali, estetica.
Il termine italiano “vegetariano” è stato coniato nel XIX secolo e sostituì nell’uso corrente della lingua il termine “pitagorico“.
La sua etimologia deriva dal latino vegetare (rinforzare, far crescere), dalla sua derivazione vegetabile, che significa “atto a vegetare” o anche da vegetale, cioè “spettante a ciò che vegeta”, termini latini che avevano già acquisito un legame forte, anche se non esclusivo, con il mondo botanico. Alcuni lo riconducono alla radice di vegetus che significa, in senso più generale: “forte, sano, attivo, vigoroso”.
Sono diversi i motivi di base per i quali si sceglie una dieta vegetariana: sono implicate ragioni ecologiche, salutistiche, etiche , religiose, e filosofiche. Riguardo alla dieta vegetariana come veicolo di salvaguardia ambientale si è dichiarato chiaramente l’oncologo ed ex-ministro della Sanità Umberto Veronesi:
L’umanità rischia un effetto a catena distruttivo: esaurimento di energia, di acqua potabile, di alimenti base per soddisfare consumismi alimentari errati. In Cina e in India è aumentato il consumo di carne, così come non si ferma in Occidente. I conti non tornano. Sei miliardi di abitanti, tre miliardi di bovini da macello (ogni chilo di carne brucia 20 mila litri d’acqua), 15 miliardi di volatili da alimentazione, produzione di combustibili dai cereali. Tra un po’ non ci sarà più cibo. Grano, soia, riso, mais costano sempre di più e vanno a ingrassare gli animali da allevamento. Dobbiamo fermarci ora. Primo passo: diventare vegetariani, o quasi.
Si può divenire vegetariani perché si abbraccia una religione che implica la rinuncia parziale o totale alla carne, motivandola o con questioni di salute (spirituale, mentale e/o corporea) o ancora per adesione ad un’etica generale del rispetto verso le varie forme di vita. Alla base del vegetarismo può anche essere una filosofia biocentrica, che ricerca l’armonia ed il rispetto di tutte le altre forme di vita. Infine vi è la ragione alla base del vegetarianesimo etico ed animalista che sta nella coerenza tra il sentirsi individui non violenti e la rinuncia a un cibo per la produzione del quale si è ricorsi a violenza.
Al vegetarianesimo si sono affiancati in tempi più o meno recenti altri modelli dietetico-filosofici quali:
- il “vegetalianesimo” il cui nome sottolinea e rafforza il termine vegetale per evidenziare l’astensione da latte, latticini e miele, che taluni “vegetariani” consumano più o meno frequentemente.
- il “veganesimo” il cui nome deriva dall’inglese vegan, contrazione di vegetarian. È un neologismo creato da Donald Watson, della Vegan Society di Londra, negli anni Quaranta e definisce una dieta priva di proteine animali di ogni tipo.
- il “pescetarianesimo” il cui nome indica l’astensione dal consumo di carne ma non da quella di pesce
- il “flexitarianesimo” che indica una flessibilità nella dieta vegetariana, che due volte la settimana può integrare il consumo di pesce o carne.
[Fonte: Wikipedia.org]
Per approfondire:
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