Vi piacerebbe un marchio per lo sviluppo sostenibile di prodotti biologici? Bene, in America l’hanno inventato. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha rilasciato il piano per il lancio dell’etichetta “BioPreferred”. Il programma consentirà ai produttori di etichettare i propri prodotti volontariamente con questo marchio, così i consumatori potranno compiere scelte informate in merito a ciò che acquistano e utilizzano.
In base alla proposta del piano, l’etichetta potrebbe essere utilizzata su qualsiasi prodotto che è “in tutto o in modo significativo” a base di ingredienti biologici rinnovabili; in altre parole, qualsiasi cosa fatta con “fonti rinnovabili di origine vegetale, animale, marino o materiali forestali”.
Ma di quali prodotti si tratta? Secondo un comunicato stampa USDA, attualmente ce ne sono circa 15.000 in 200 categorie che potrebbero beneficiare di questa etichetta. Già ora i consumatori, le imprese e i Governi possono utilizzare il catalogo on-line per trovare i prodotti biologici e vedere se la merce che utilizza il marchio fa veramente parte del programma BioPreferred. Ne fanno parte prodotti di ogni campo dello scibile umano, dal letto ai tappeti. Non solo cibo quindi.
Secondo il Segretario all’agricoltura Tom Vilsack, l’etichetta andrà a beneficio di tutti:
I consumatori vogliono più informazione sulla scelta dei prodotti e le decisioni sul BioPreferred li aiuterà. Questa etichetta servirà per aiutare i consumatori, imprese e Governo federale ad identificare facilmente i prodotti biologici. Aumentare l’acquisto e l’uso di prodotti biologici è una priorità per l’Amministrazione Obama perché aiuta ad aumentare la nostra sicurezza energetica nazionale e l’indipendenza americana, utilizzando i prodotti agricoli, mentre stimola lo sviluppo economico nelle zone rurali.
A questo punto però la scelta sembra un po’ protezionistica, dato che da questa dichiarazione non si capisce se i prodotti importati, anche se al 100% biologici, potranno ricevere l’etichettatura. E per quanto riguarda le materie prime importate utilizzate nella produzione negli Stati Uniti?
A quanto pare c’è qualche differenza tra “utilizzare i prodotti agricoli americani” e i prodotti BioPreferred. Ad esempio la pavimentazione in bambù biologico del Colorado ha diversi prodotti elencati nella banca dati on-line, che presumibilmente alla fine porteranno l’etichetta BioPreferred. Ma sono tutti realizzati con il bambù di Mao Tzu, cresciuto in Cina. E questo non sarebbe di certo vantaggioso per le economie rurali d’America.
Nell’attesa che oltreoceano si schiariscano le idee, guardando in casa nostra la situazione non è che sia delle migliori. L’Unione Europea ogni anno cerca di porre delle regole sull’etichettatura, per lo più per quanto riguarda i prodotti alimentari, ma la regolamentazione sul biologico e sui prodotti nostrani (vedi ad esempio il Made in Italy), ha ancora tanta strada da fare. La via, anche se ancora imperfetta, è stata aperta dal Ministero dell’Agricoltura degli Stati Uniti. Cerchiamo di intraprenderla e correggerla anche noi.
Fonte: [Treehugger]
Christine 1 Marzo 2017 il 1:07 am
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