Dopo tante parole forse finalmente Barack Obama ha deciso di fare qualcosa di ecologico. In un recente discorso tenuto presso il Nashua Community College in New Hampshire, il presidente americano ha annunciato di voler eliminare i sussidi all’industria petrolifera. Dei sussidi che costano circa 4 miliardi di dollari, peraltro in un periodo di crisi economica, che finiscono nelle tasche di imprenditori che di certo non ne hanno bisogno visto che sono tra i più ricchi al mondo.
Ovviamente Obama non può decidere tutto da solo, e per questo si è rivolto al Congresso per chiedere di eliminare questi “regali” all’industria tra le più sporche al mondo, perché
Si può stare stare con le compagnie petrolifere oppure si può stare con il popolo americano.
Opinione pienamente condivisibile, anche al di fuori dei confini statunitensi. I sussidi attualmente vengono elargiti sotto forma di sgravi fiscali. Una decisione assurda, frutto di anni di Governo di rappresentanti delle lobby del petrolio, che non è possibile continuare visto che significherebbe fare arricchire delle aziende tra le più ricche in assoluto. Anche perché questi sussidi, che in teoria servirebbero per tenere bassi i costi e di conseguenza il prezzo dei combustibili, ormai non stanno più ottenendo l’effetto voluto visto che il prezzo di benzina e gas continuano a salire a ritmi elevatissimi.
Secondo i sondaggi più recenti pare che il popolo americano non incolpi direttamente l’amministrazione Obama per l’incremento del prezzo dei carburanti che è stato, qualche anno fa, uno dei fattori che hanno scatenato l’attuale crisi. Ma in ogni caso sono i cittadini stessi a considerare assurdo continuare a finanziare con soldi pubblici un’industria che si finanzia già da sola aumentando i prezzi dei carburanti. Secondo gli analisti infatti il prezzo della benzina non dovrebbe risentire dell’eliminazione dei sussidi, visto che già sta aumentando, ma semplicemente renderebbe meno larghe le tasche della tanto odiata Big Oil, la lobby americana del petrolio. Se poi quei soldi verranno destinati alle rinnovabili ancora non è dato saperlo, ma facciamo un passo per volta.
[Fonte e foto: Treehugger]