Barack Obama ha impostato gran parte della sua campagna elettorale sull’attenzione all’ambiente e sulla lotta al cambiamento climatico, e lo stesso farà per la prossima. Il problema è che stavolta non ha più tanto credito visto che, almeno nel suo primo mandato, ha preso meno provvedimenti che riguardano l’ambiente addirittura rispetto ad uno dei presidenti notoriamente meno ecologisti come George W. Bush.
L’esempio più lampante è il protocollo di Kyoto, che Bush non ratificò e che nemmeno lui ha intenzione di rendere legge, ma purtroppo non è l’unico. Un recente rapporto redatto dal Center for Progressive Reform ha sottolineato come, durante il suo mandato, Barack Obama abbia trascorso più tempo rispetto a Bush a trattare con le lobby, ed abbia affossato maggiormente le leggi sulla tutela ambientale.
I dati ufficiali, provenienti dall’ufficio Informazioni e Regolamentazione della Casa Bianca, rivelano che Bush aveva trascorso il 10% del suo tempo con le lobby a parlare di leggi ambientali, le quali sono state ridotte dell’84%; Obama ha trascorso il 51% del tempo con questi industriali, ed ha ridotto la forza delle leggi ambientali dell’85%!
Il motivo per cui tutto ciò sia avvenuto, nonostante Obama si sia dimostrato molto più preparato rispetto al suo predecessore sul problema dei cambiamenti climatici e tutto ciò che ne conseguenze, si chiama “compromesso”. In pratica il presidente americano avrebbe in un certo senso ceduto sulle leggi ambientali per poter ottenere il sostegno su altre leggi che evidentemente gli stavano più a cuore come la riforma sanitaria e non solo. Insomma, ciò non significa che Obama remasse contro le leggi ambientali, ma solo che le considerava l’ultima ruota del carro, le prime alle quali rinunciare.
L’episodio lampante si è avuto quando era allo studio la legge che obbligava le industrie a ridurre le proprie emissioni di gas serra, improvvisamente bloccata a causa delle proteste degli industriali che le ritenevano troppo stringenti. Su questo, come ad esempio sulla storia delle trivellazioni e tanto altro, Obama ha ceduto subito perché, durante un periodo di crisi economica, bastava dirgli che queste regole avrebbero messo in pericolo l’economia ed ecco che subito accondiscendeva, a scapito dell’ambiente e della salute pubblica. Insomma, a parte qualche spinta sulle energie rinnovabili, la quale peraltro sta avvenendo in tutto il mondo anche in Paesi in cui non c’è un Obama, questa amministrazione non sembra dare nulla all’ambiente, anzi toglie qualcosa, e questo potrebbe costare caro alle prossime elezioni.
[Fonte: Treehugger]