Tanta acqua e poco altro ha finora provocato l’uragano Irene sulla città di New York. Purtroppo lo stesso non si può dire per le città da cui è passato prima di raggiungere la Grande Mela, visto che sul suo cammino ha lasciato 10 vittime, tra cui due bambini. I disagi principali sono derivati dalla chiusura delle centrali, già anticipata ieri, ma che ha avuto nelle ultime ore qualche sviluppo.
In particolare ce n’era una nel Maryland che non sarebbe dovuta rimanere chiusa. Si tratta del reattore nucleare di Calvert Cliffs, sulla Chesapeake Bay, lasciato funzionante, il quale, all’avvicinarsi dell’uragano, si è spento automaticamente, mostrando forse maggior buon senso dell’uomo.
L’impianto è al sicuro; non c’è alcuna conseguenza su dipendenti o sui residenti. Non c’è alcuna minaccia
ha assicurato il portavoce Sullivan alla Cnn. Imparando da questo evento, anche la centrale di Oyster Creek, in New Jersey, è stata spenta per precauzione all’ultimo momento, proprio appena prima che l’uragano toccasse lo Stato. Tra tutte le città prima di New York sono state quasi un milione le persone rimaste senza elettricità, a cui se ne sono aggiunte altre 3 milioni quando Broadway e Times Square hanno cominciato ad essere interessate.
A sorpresa però pare non ci siano pericoli per le piattaforme petrolifere. L’area dell’East Coast, trivellata in continuazione dalla BP e dalle compagnie concorrenti, viene sicuramente toccata dall’uragano che si è scatenato più nella zona oceanica che sull’entroterra. Eppure pare non debba creare grossi problemi alle piattaforme, già progettate per far fronte a condizioni estreme, anche se alcune compagnie, per precauzione, già ieri hanno chiuso tutto e fatto evacuare il personale.
Sperando che la situazione rimanga tranquilla com’è ora, e che l’uragano continui a perdere di potenza (è stato già declassato a grado 1), vi mostriamo di seguito le prime immagini della situazione al passaggio dell’uragano Irene.