I biologi della conservazione con sede in quattro Paesi si sono riuniti per una riunione di emergenza a Vientiane, Laos, per affrontare il pericolo di estinzione di uno dei mammiferi più enigmatici al mondo, la Saola, conosciuto anche come Bue Vu Qang. Il Saola (Pseudoryx nghetinhensis) abita nelle valli dei Monti Annamite lungo il confine tra Laos e Vietnam. Si tratta di una specie scoperta solo nel 1992.
All’epoca però i suoi esemplari erano già rari e limitati. Gli esperti che partecipano alla riunione concordano sul fatto che i numeri sembrano essere scesi bruscamente da allora, pericolosamente avvicinandosi al punto di scomparsa. In questo ricorda il kouprey, un bovino selvatico, specie endemica in Indocina, che ha più volte rischiato l’estinzione negli ultimi venti anni, e di cui ancora adesso non si sa se sia estinto o meno. Oggi, il Saola è molto vicino alla via dell’estinzione, insieme ad altre due o tre altre grandi specie di mammiferi nel sud-est asiatico (come ad esempio il rinoceronte di Giava).
I Saola sono raramente osservati o fotografati, e si sono rivelati difficili da mantenere vivi in cattività. Nessuno è tenuto in uno zoo, in qualsiasi parte del mondo. La sua popolazione selvatica conta solo qualche decina di esemplari, certamente non più di poche centinaia. La minaccia maggiore è rappresentata dalla caccia. La riunione di Vientiane li ha inseriti nella Lista Rossa IUCN delle Specie Minacciate, classificandoli come gravemente minacciati di estinzione, il che significa che essi devono affrontare “un rischio estremamente elevato di estinzione allo stato selvatico”. Ma siccome nessuno zoo è in grado di far sopravvivere un Saola, questo vorrebbe dire la sua estinzione in tutto il mondo, senza alcuna possibilità di recupero e reintroduzione.
Il tema dell’incontro, insieme alle associazioni ambientaliste, cercava di riconoscere che la collaborazione è necessaria per salvare la specie dall’estinzione. Un’azione che le organizzazioni devono intraprendere nei prossimi dodici mesi per migliorare significativamente la conservazione della specie. Soprattutto ora che il gruppo ha sottolineato che i Saola non possono essere salvati senza la rimozione di insidie come i bracconieri e la riduzione della caccia con i cani nei settori chiave delle foreste Annamite. Hanno inoltre sottolineato l’importanza di:
- Migliorare i metodi per identificare i Saola allo stato selvatico;
- Monitorare i loro movimenti per capire di cosa gli animali hanno bisogno per sopravvivere;
- Aumentare la consapevolezza nel Laos e nel Vietnam, ma anche all’interno della comunità mondiale, della conservazione dello status di specie in pericolo di estinzione;
- Sostenere i donatori e aumentarli significativamente per la conservazione definitiva dei Saola.
Secondo William Robichaud, Coordinatore del Saola Working Group e presidente del convegno,
Siamo in un momento storico in cui abbiamo ancora una finestra piccola ma in rapida chiusura dell’opportunità per la conservazione di questo animale straordinario. Questa finestra è probabilmente già chiusa per il kouprey, e le parti nel corso della riunione sono determinate a fare in modo che il Saola non sia il prossimo.
Fonte: [Sciencedaily]