In merito al batterio degli ulivi, la Xylella fastidiosa che sta destando enorme preoccupazione nel Salento e non solo, abbiamo due importanti notizie: in primo luogo è stato accolto il ricorso dei vivaisti pugliesi da parte del Tar, decisione che dovrebbe portare il commissario Silletti a variare il piano considerando anche le recenti indicazioni dell’UE; in secondo luogo è giunta una smentita in merito al presunto contagio di un ulivo in Liguria: le analisi hanno dato esito negativo.
Sul caso della Xylella fastidiosa e degli ulivi afflitti dal complesso del disseccamento rapido abbiamo da un lato la conferma che il caso segnalato in Liguria non è preoccupante: le analisi degli esperti hanno infatti confermato che non si tratta del complesso di disseccamento rapido dell’ulivo legato al batterio della Xylella fastidiosa (che lo ricordiamo, resta comunque una concausa della patologia). Le dichiarazioni di Francesco Matri sul caso, presidente del distretto vivaistico ornamentale pistoiese, sono tuttavia molto interessanti:
Sta nascendo un allarmismo un po’ eccessivo su una malattia che è molto meno virulenta e molto meno problematica di come è apparsa sulla stampa e in televisione in questi giorni. In Puglia ci sono state piante ammalate, ma stiamo parlando di un territorio di sei ettari messo sotto osservazione su qualche migliaia di ettari coltivati a olivo. Lo stesso discorso vale per Pistoia.
La situazione resta complessa e le posizioni eterogenee. Intanto, tuttavia, il Tar del Lazio ha accolto la richiesta sospensiva di alcuni vivaisti salentini e di diverse aziende di agricoltura bio, decidendo di fatto per la sospensione degli atti predisposti dal commissario Silletti, sulla cui attuazione, peraltro, permanevano comunque forti dubbi a seguito delle nuove indicazioni giunte dall’UE sulla Xylella fastidiosa. Sospeso il taglio degli ulivi secondo il piano Silletti, resta comunque la volontà dell’UE di tagliare piante infette e piante potenzialmente ospiti entro 100 metri dalle infette, ma solo in una determinata fascia tra le province di Brindisi e Taranto. Dopo la decisione del Tar ha parlato anche il ministro Martina, che si è detto preoccupato e ha annunciato la volontà di fare ricorso al Consiglio di Stato. Lo stesso Tar ha comunque tenuto presenti le novità giunte dall’Europa: il piano Silletti, come molti avevano previsto (anche in base a un po’ di sano buon senso) dovrà quindi essere riformulato tenendo conto delle indicazioni europee.
Grande preoccupazione per il caso degli ulivi e della Xylella fastidiosa, oltretutto, deriva dal possibile ricorso massiccio a sostanze chimiche, ma su questo punto parole relativamente positive sono giunte dallo stesso Silletti, che ha dichiarato che
In Puglia è stato arato circa l’80 per cento dei terreni la cui manutenzione è utile a contenere l’avanzata del batterio Xylella fastidiosa e i primi risultati del monitoraggio avviato, pur non ancora concluso, danno per certo l’abbattimento del 90 per cento dei vettori portatori del batterio. Se questo dato positivo riscontrato dai primi monitoraggi sarà confermato si potrà contenere anche l’utilizzo di pesticidi e sostanze attive.
Nel frattempo, infine, il Codacons ha dato inizio alle procedure per le richieste di risarcimento collegate al batterio. Il caso Xylella, come è evidente, è ancora del tutto aperto.
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