Stop dell’UE all’utilizzo di nuove varietà OGM: si richiede agli stati di non adottarne finché non arriverà la decisione del Consiglio sulla proposta per la regolamentazione delle colture OGM europee. E l’Italia attiva la “clausola di salvaguardia”.
Sono mesi importanti per la regolamentazione delle colture OGM in Europa: prova ne è la decisione della Commissione di stoppare il processo di autorizzazione della messa in coltura di nuove varietà di OGM
fino a quando non ci sarà una decisione del Consiglio Ue sulla proposta avanzata dall’esecutivo per regolamentare la coltura di Ogm in Europa.
Cosa significa tutto questo? Principalmente è una decisione che riconosce l’estrema problematicità della questione. L’UE non è ancora riuscita a stabilire nulla di concreto sulla regolamentazione delle colture OGM (non si raggiunge la maggioranza sull’argomento), quindi per il momento stop alla coltivazione di nuove varietà. E gli stati cosa fanno? Alcuni, come l’Italia, avviano le procedure per l’attivazione della “clausola di salvaguardia”.
Questa clausola serve a eliminare rischi riguardanti la commistione tra colture OGM e colture tradizionali e biologiche. Una richiesta di attivazione che, come ha ricordato il presidente della Coldiretti Sergio Marini, rispetta gli interessi della maggioranza degli italiani se consideriamo che l’ultima indagine Coldiretti-Swg afferma che sette italiani su dieci ritengono che gli alimenti OGM siano meno salutari di quelli tradizionali.
In merito alla decisione della Commissione UE si è espresso anche Ermete Realacci, il responsabile Green Economy del PD, giudicando
saggia la decisione della Commissione europea sul congelamento di nuove colture Ogm. Al di là di considerazioni di carattere ambientale o sanitario, è evidente che il futuro della nostra agricoltura non è legato agli Ogm, ma alla qualità, al territorio, alle tipicità. Tanto più tenuto conto dei caratteri distintivi dell’agricoltura italiana: un settore cresciuto nel segno della qualità, che con 248 prodotti tipici vanta il primato europeo di produzioni di qualità e prodotti riconosciuti e che non può che svilupparsi ulteriormente scegliendo la via dell’eccellenza.
La situazione al momento è ferma. Prudentemente l’UE ha bloccato la messa in coltura delle nuove varietà ma per quanto riguarda l’elaborazione della nuova regolamentazione europea, nessuno sa bene quanto occorrerà attendere.
Photo Credits | revolutionecolo su Flickr