In UE è stata autorizzata la pesca di 6,2 milioni di tonnellate in più rispetto ai limiti di sostenibilità, negli ultimi 9 anni in media si è pescato il 45% in più rispetto ai livelli indicati dagli scienziati come soglia di sostenibilità. A rivelarlo il WWF con il suo ultimo studio. Il 18 dicembre si terrà in un’importante riunione UE per il settore. Cambierà qualcosa?
Il sovrasfruttamento delle risorse ittiche dei mari europei è ormai da anni un punto dolente per tanti ambientalisti che si ritrovano puntualmente increduli davanti all’insostenibilità delle pratiche di pesca portate avanti contro gli interessi, in sostanza, di tutti. L’impoverimento dei nostri mari è sotto gli occhi di tutti e ha già causato gravi danni al settore della pesca che continua con la politica dalla vista corta che per arraffare di più oggi si preclude un futuro migliore e nel frattempo causa gravissime perde all’ecosistema marino. L’ultimo studio del WWF arriva a ricordare a tutti come ancora non siano state attuate misure restrittive atte a garantire la sostenibilità delle attività di pesca in Europa: oltre il 45% sopra i limiti di sostenibilità indicati dagli scienziati nel corso degli ultimi 9 anni, e questo sia chiaro sempre senza calcolare le prede accessorie, ovvero tutte le forme di vita marine ributtate in mare in quanto non commercializzabili con profitto dalle navi. Altrimenti i numeri sarebbero molto più drammatici di quelli già nefasti messi in risalto dal WWF. Afferma Maco Costantini, responsabile di Mare WWF Italia:
Il Parlamento Europeo ha bisogno di vedere i risultati che il cattivo lavoro da parte dei ministri ha fatto negli ultimi dieci anni nel settore della pesca. Un esempio straordinario è l’aumento del 264% della quota di pesca rispetto a quanto raccomandato dalla consulenza scientifica per solo 2008. I deputati hanno ora un’opportunità unica e il potere di raddrizzare un torto. La risposta è semplice, occorre per ascoltare la scienza e lasciare che possa avvenire il recupero degli stock ittici.
Il 18 dicembre si terrà una nuova riunione della Pech, la Commissione competente in materia di pesca del Parlamento Europeo. La speranza, come sempre, è nell’elaborazione di misure restrittive contro la pesca eccessiva.
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