Il Consiglio dell’Unione europea sull’energia questa settimana ha raggiunto un accordo sul nuovo rendimento energetico nell’edilizia (EPBD). Nell’ambito dell’accordo, qualsiasi nuovo edificio europeo dovrà essere quanto più vicino possibile all’essere “carbon neutral” entro il 2020, il che significa che una quota molto elevata del consumo energetico nei nuovi edifici sarà fornita da fonti energetiche rinnovabili.
Il solare fotovoltaico, nonché i sistemi di tecnologie solari termiche, sono tra i più adatti per essere integrati negli edifici. Tuttavia nessun obiettivo è stato fissato per gli edifici esistenti, che rappresentano attualmente circa il 99% del patrimonio edilizio.
La speranza è che l’EPBD garantirà un forte impulso per la fonti energetiche rinnovabili on-site, come il fotovoltaico, ed anche come tecnologia decentralizzata e sostenibile facile e veloce da installare nelle abitazioni, la quale ha la capacità di rispondere ad una quota significativa della domanda di energia commerciale per le famiglie. Nel progetto originale della EPBD, vi era un limite alla costruzione di edifici con un massimo di 1000m di dimensione. Questo è stato ora rimosso, il che significa che anche i grandi progetti integreranno energia rinnovabile.
Si legge nella nuova direttiva:
una quantità di energia richiesta quasi zero o molto bassa in misura molto significativa deve essere coperta dall’energia proveniente da fonti rinnovabili, compresa l’energia rinnovabile prodotta in loco o nelle vicinanze.
L’Associazione europea dell’industria fotovoltaica ha accolto con favore la notizia e ha chiesto di raccomandare ai singoli paesi dell’UE di legiferare per attuare la direttiva. Ha aggiunto che quando la direttiva sarà entrata nel diritto nazionale, gli Stati membri dell’UE dovranno concentrarsi sullo sviluppo del potenziale delle soluzioni on-site delle energie rinnovabili, piuttosto che scegliere di acquistare energia da progetti esistenti o da una centrale ad energia rinnovabile. L’associazione ha anche detto che questo potrebbe contribuire a trasformare gli edifici che consumano energia in entità più indipendenti, e forse anche autonome.
Se ben attuato dai 27 Paesi dell’Unione europea, questo nuovo atto legislativo sarà fondamentale per raggiungere l’obiettivo fissato dall’EPIA (Associazione europea dell’industria fotovoltaica) di raggiungere il 12% della domanda europea di elettricità entro il 2020, con l’energia fotovoltaica
ha spiegato Eleni Despotou, EPIA Policy Director.
Fonte: [Matter Network]