Gli stati dell’Unione Europea saranno tenuti a riqualificare il 3% annuo degli edifici pubblici a cominciare dal 2014, per ottemperare alle nuove direttive europee di efficienza energetica. Ma ancora manca un quadro normativo stabile e preciso.
L’UE punta sulla riqualificazione degli edifici preesistenti per riuscire a raggiungere l’obiettivo del -20% del consumo energetico europeo entro il 2020. Gli edifici costruiti negli scorsi anni e negli scorsi decenni sono responsabili, da soli, del 36% delle emissioni annuali di CO2 nell’Unione Europea e l’azione di riqualificazione nei loro confronti deve essere rapida e massiccia.
Secondo Carlo Boschieri, il presidente di Fivra, l’associazione Fabbriche Isolanti Vetro Roccia Associate,
la presenza di misure obbligatorie per il settore pubblico servirà da esempio e da volano per promuovere nel lungo termine la domanda di prodotti e servizi energetici efficienti.
L’esperto lamenta, tuttavia, la mancanza di un quadro normativo aggiornato, stabile e preciso. Aggiunge infatti Carlo Boschieri:
Una corretta politica di lungo termine per l’efficienza energetica contribuirà alla sensibile riduzione degli sprechi, affrancando il nostro Paese dalle preoccupazioni relative alla sicurezza dell’approvvigionamento di energia e rafforzando significativamente l’economia attraverso la creazione di posti di lavoro, rimettendo in campo migliaia di lavoratori attualmente inattivi e a carico della fiscalità collettiva, nella prospettiva di un rilancio della competitività economica nazionale.
Buona quindi la risposta della Fivra all’obbligo di riqualificazione del 3% annuo degli edifici esistenti stabilito dall’Unione Europea, ma si guarda al futuro con la grande speranza di vedere nuovi incentivi e normative stabili e inequivocabili. L’Italia, come gli altri stati dell’unione, dovrà quindi prepararsi per un massiccio intervento sui propri edifici pubblici che non potrà che avere, grazie alla riqualificazione energetica, degli impianti di trattamento dei rifiuti e molto altro, ottime ripercussioni ambientali, in primo luogo sul risparmio energetico e la riduzione di emissioni di anidride carbonica.
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