La berta maggiore, il gabbiano corso ed altri uccelli marini che hanno il loro habitat nel Nord della Sardegna sono a rischio. A lanciare l’allarme è la LIPU che sottolinea come le due specie sopra citate, ad esempio, abbiano avuto quest’anno un successo riproduttivo decisamente basso. L’associazione chiede pertanto delle misure nazionali atte a tutelare l’avifauna pelagica agendo sulla Strategia Nazionale per la Biodiversità, a cui il Governo dovrebbe dare attuazione al più presto. Anche l’Europa, però deve intervenire, e deve farlo su un fronte più ampio, quello decisamente vitale per gli uccelli marini: il pesce.
Urge che la nuova Politica Comune della Pesca sia, come in effetti promette di essere, più attenta al fattore sostenibilità ambientale ed allo sfruttamento equilibrato delle risorse ittiche. La LIPU spiega infatti, che nel Parco nazionale Arcipelago di La Maddalena, le specie si riproducono con maggiori difficoltà e che
Tra le probabili cause, la più plausibile è la scarsità di pesce nel mare, che mette a forte rischio la nidificazione.
A giugno, nell’ambito del progetto Iba Marine, l’associazione ha scoperto, in uno studio su 30 nidi di berta maggiore, che il 20% delle coppie ha abbandonato il nido. Si tratta di una percentuale molto alta che deve spingere a riflettere su misure ed interventi urgenti mirati a proteggere le specie marine. Come ha sottolineato Giorgia Gaibani, responsabile Iba e rete Natura 2000 della LIPU:
Di fronte a problemi di tale gravità che colpiscono gli uccelli marini non possiamo che chiedere un’inversione di rotta nella Politica Comune della Pesca, la cui recente riforma annunciata dalla Commissione europea è però insufficiente per assicurare una pesca ecologicamente sostenibile negli anni a venire.
Il Presidente dell’associazione ambientalista, Fulvio Mamone Capria, chiede al Governo italiano un Piano d’azione ambientale e sociale per salvare il Mediterraneo. Occorre, ha spiegato Mamone Capria,
dare attuazione alla Strategia Nazionale per la Biodiversità, in modo da fornire uno strumento concreto anche alle Regioni per invertire il declino degli ecosistemi.
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