Monitorare con precisione l’inquinamento è difficile. Prevedere uno tsunami lo è ancora di più. Queste due funzioni, apparentemente slegate tra di loro, potrebbero invece essere effettuate da un unico strumento. Nulla di fantascientifico e nessuna tecnologia futuristica. Lo strumento esiste già ed è il sensore utilizzato da alcuni decenni per monitorare le attività dei test nucleari in mare.
Proprio perché non tutti i mali vengono per nuocere, oggi che i test nucleari sono banditi un po’ ovunque (tranne che nella Corea del Nord), questi sensori dovrebbero essere inutili. Ma anziché disattivarli e buttarli, possono essere riciclati in una maniera del tutto innovativa. Secondo il dott. Raymond Jeanloz, scienziato della Terra all’Università di Berkeley, in California, i sensori nucleari possono monitorare l’ambiente. Dopotutto la loro funzione non cambia molto rispetto a quella per cui erano stati creati.
Oggi in tutto il pianeta si calcolano almeno 254 sensori appartenenti a 182 Paesi realizzati per tenere sotto controllo i propri vicini ed i loro esperimenti nucleari. Ora che la Guerra Fredda è finita e gli ordigni nucleari sono banditi un po’ in tutto il mondo, possono essere riconvertiti per scopi civili, in quanto sono in grado di rilevare qualsiasi attività sospetta che avviene in mare. Lo scienziato porta ad esempio il devastante tsunami del 2004 nell’Oceano Indiano che, arrivato inaspettatamente, uccise 230 mila persone. Se uno di questi sensori fosse stato utilizzato in queste acque, avrebbe rilevato l’attività anomala già ore prima che l’onda si scagliasse sulla spiaggia, permettendo di salvare chissà quante migliaia di vite.
Ma non solo. Se gli stessi sensori fossero installati sui satelliti, sarebbero in grado di rilevare il grado di inquinamento atmosferico in maniera più precisa rispetto a quanto non possiamo fare oggi con gli strumenti che abbiamo a disposizione. L’altro esempio che riporta è la capacità che hanno questi sensori di calcolare la radioattività attualmente presente sui cieli di Fukushima. Ovviamente non monitorerebbe solo la radioattività, ma tutti i parametri ambientali che servono agli scienziati per avere modelli atmosferici più accurati.
[Fonte: Livescience]
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