Si moltiplicano i piani per distruggere i nostri mari
denuncia Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace. Ora a mettere a rischio la biodiversità marina è Audax Energy Ltd, azienda australiana di estrazione petrolifera che minaccia di portare le sue trivelle a largo di Pantelleria, nel canale di Sicilia. L’allarme lanciato da Greenpeace nel dossier Le mani sul tesoro propone come soluzione al degrado l’istituzione di una riserva marina protetta
che vieti nelle aree più sensibili ogni attività estrattiva, compresa la pesca.
La corsa all’oro nero continua a minacciare il Mar Mediterraneo e il nostro Paese: dopo le trivellazioni a largo delle isole Tremiti e dopo l’annuncio delle esplorazioni alla ricerca di idrocauburi nella Regione Veneto, si torna a parlare di petrolio e di minaccia per l’ecosistema marino e la ricca biodiversità, grazie alla denuncia di Greenpeace.
L’Audax Energy, già famosa nel Canale [di Sicilia] per le esplorazioni in acque tunisine, punta adesso ai giacimenti italiani al largo di Pantelleria.
Dal dossier di Greenpeace si evince che la compagnia Audax Energy s.r.l., che opera per conto della sede principale, ha sede legale in Itala e un capitale sociale di appena 120.000 euro, ciò vuol dire che in caso di disastro ambientale, non avrebbe alcun tipo di responsabilità. Inoltre nelle richieste dei permessi sono state riscontrate violazioni procedurali, documentazione incompleta e studio ambientale inesatto e insufficiente. Non si è tenuto conto per nulla del ricco patrimonio biologico dell’area e della quantità e varietà di pesci cha abitano le acque a largo di Pantelleria e che nuotano nelle praterie di Posidonia e delle pareti rocciose ricoperte da corallo arancione documentate fotograficamente da Greenpeace durante una ricognizione preliminare sui banchi di Pantelleria, Skerki, Talbot e Avventura, a largo della Sicilia.
Greenpeace e i comitati locali si sono riuniti ieri pomeriggio per presentare al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo la loro opposizione al progetto di esplorazione petrolifera nel Canale di Sicilia.
[Fonti: Asca; Greenpeace]