La stagione estiva che ormai è terminata potrebbe essere stata l’ultima per le isole Tremiti. A Ferragosto, in gran segreto e nel pieno dell’emergenza Ilva, quando il Ministro dell’Ambiente Clini si ergeva a paladino degli interessi dei tarantini e contemporaneamente anche degli industriali, è stata data l’autorizzazione per portare da 9 a 70 le trivelle nei mari italiani, molte delle quali proprio nelle isole Tremiti.
Immediata è stata la reazione non solo degli ambientalisti, ma anche della classe politica locale e regionale, la quale si è sentita pugnalata alle spalle da questo provvedimento inaspettato. Per dirla in parole povere sono tutti contro il Ministro Clini, autore secondo i vertici pugliesi di un vero e proprio “attentato”. Oltre al normale inquinamento ed al rischio di possibili disastri ambientali, ciò che viene contestato maggiormente è che le trivelle toglierebbero di fatto lo spazio per la principale industria dell’area, il turismo.
Le belle e quasi incontaminate isole al largo del Nord pugliese infatti verrebbero intralciate da questi mostri di metallo, nonostante siano famose proprio per “l’uso sostenibile del mare, del turismo e della pesca”, come afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia. Non è infatti la prima volta che si tenta di mettere le mani sulle acque pugliesi, ma i precedenti attacchi erano stati tutti respinti da vari ricorsi contro quelle che sono state soprannominate le “trivelle selvagge”.
Secondo Legambiente se si lasciasse mano libera ai piani del Ministero per lo Sviluppo Economico si finirebbe con l’occupare con le trivelle un’area vasta quanto l’intera Sardegna. Contro le trivellazioni si schierano anche alcuni politici, come l’europarlamentare Tatarella, anche se si sa che in questo caso non hanno molta voce in capitolo. Ad ogni modo su questo aspetto sembrano d’accordo un po’ tutti gli schieramenti, le trivelle nelle acque italiane sarebbero un disastro per il turismo e per la salute dell’ambiente, ed ancor di più lo sarebbero in una zona così delicata come le Tremiti. Vedremo se i vari ricorsi serviranno ancora una volta per respingere quest’ennesimo assalto.
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