Incidente numero tre alla centrale di Tricastin. Ma stavolta sembra un pesce d’aprile fuori stagione. In questo caso le possibilità sono due, o il responsabile della sicurezza della centrale francese ha molto senso dell’umorismo, oppure quella centrale dev’essere immediatamente chiusa per evitare guai ben peggiori. Ma andiamo a vedere cosa è successo stavolta.
Ieri mattina, nonostante tutti i guai che sta passando quella centrale, oltre un centinaio di persone erano al lavoro come un normale giorno feriale. Ad un certo punto suona l’allarme, e i 120 impiegati presenti sgomberano l’edificio in pochissimo tempo, probabilmente già preparati ad un’eventualità simile.
La direzione ha subito fatto rientrare l’allarme, adducendo ad un errore. Parlando per bocca dell’ingegner Jean Girardi, conferma che non c’è stata nessuna fuoriuscita di materiale contaminante, almeno questa volta, e che “siamo al di sotto della soglia di pericolo”. Peccato però che 45 persone siano state fatte passare dall’infermeria, prima di tornare ai loro uffici, e su due di loro sia stata riscontrata una minima contaminazione. Ora non sappiamo quanto minima possa essere, e quanto una contaminazione minima possa essere pericolosa per la salute umana, il problema però è che se l’allarme non era veritiero, come mai queste persone sono state contagiate? Se l’Edf ha ragione, vuol dire che la contaminazione avviene anche nell’attività normale di lavoro, se invece non è così, vuol dire che la direzione ha mentito.
Non è molto chiaro neanche quest’incidente, fatto sta che l’autorità di controllo sull’attività nucleare francese, l’ASN, ha già avviato un’indagine per capire cosa è successo. Certo, dopo la fuoriuscita di 3 settimane fa, e l’incidente della settimana scorsa, i francesi (e probabilmente anche noi vicini italiani) se la stanno vedendo proprio brutta. Basta che non si attenda qualcosa di peggio prima di agire con decisione.