Locomotive alimentate con metano e gasolio, un binomio che può far diminuire le emissioni di anidride carbonica del 30% e quelle degli ossidi di azoto del 70% (entro il ciclo di lavoro completo), rispetto ai treni attualmente diffusi. Il Canada testa 2 prototipi di treni alimentati a metano, per la precisione alimentati da una miscela composta al 90% da metano e al 10% di gasolio, portando avanti per prima il discorso sul possibile utilizzo del metano per il trasporto ferroviario.
La Canadian National Railway ha annunciato di aver avviato il test di due locomotive basate su motori da 3 mila cavalli alimentati con una miscela di metano e gasolio rispettivamente al 90 e al 10%. Che sia giunto il momento per il metano di “espandersi”? La riduzione di emissioni soprattutto in termini di CO2 e ossidi di azoto sarebbe rilevante, se si considera l’intero ciclo di lavoro dei prototipi a metano con i treni attualmente più diffusi: si parla infatti di una riduzione del 30% delle emissioni di anidride carbonica e del 70% oer quanto riguarda gli ossidi azotati. I prototipi hanno come percorso di prova una tratta di 480 km, da Edmonton a Fort McMurray nel territorio canadese dell’Alberta. Difficilmente vedremo a breve treni alimentati a metano trasportare passeggeri o merci, ma questo tentativo segna senz’altro un primo passo verso la possibile innovazione a base di metano degli stessi.
La notizia dell’inizio dei test in Canada è stata commentata, tra gli altri, dall’italiano Dante Natali, il presidente dell’Osservatorio Metanauto e di Federmetano, che ha voluto sottolineare come l’utilizzo dei prototipi a metano
conferma le qualità di questo carburante: qualità ecologiche, visto che tra quelli in commercio è il carburante con le emissioni minori, ma anche qualità economiche, dal momento che utilizzare mezzi a metano consente di ottenere consistenti risparmi nella spesa per il carburante.
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