Oggi come non mai proteggere il pianeta dall’inquinamento, dal surriscaldamento globale, dal cambiamento climatico – fenomeni che, a pensarci bene, sono tutti reciprocamente legati tra di loro da un rapporto causa effetto – è dovere di tutti. La buona notizia è che, mentre i più piccoli imparano a scuola come fare la raccolta differenziata o evitare che una grande quantità di microplastiche si riversi negli oceani, anche i grandi possono modificare appena il proprio stile di vita per renderlo più sostenibile. Bastano queste tre buone abitudini.
Come rendere più sostenibile il proprio stile di vita in 3 mosse
Evitare gli sprechi di acqua e di energia elettrica, prima di ogni cosa. Ai rubinetti di casa si possono fare installare particolari dispositivi capaci di ridurre il flusso ed è importante accertarsi periodicamente che non ci siano perdite d’acqua nascoste. Spegnere il rubinetto mentre si lavano i denti permette di risparmiare svariate decine di litri d’acqua; l’attenzione maggiore, però, andrebbe fatta con bagni e docce, durante i quali si rischia di sprecarne altrettanti senza accorgersene. Per evitare l’eccessivo consumo di energia, che inquina soprattutto se ottenuta da fonti fossili e non rinnovabili, elettrodomestici “grossi” e che consumano di più come lavatrice e forno elettrico andrebbero utilizzati soprattutto la sera e mai parzialmente vuoti; se possibile si dovrebbero preferire metodi per la climatizzazione della casa naturali (no, insomma, a termosifoni e aria condizionata accesi h24 e, sì, invece, a finestre ben isolanti e da tenere aperte durante l’estate) e bisognerebbe fare attenzione a non lasciare mai accesi, in stand-by o attaccati alle prese gli oggetti elettrici che non si stanno utilizzando.
Ridurre il consumo di plastica è la seconda buona abitudine capace di rendere più sostenibile il proprio stile di vita. Si potrebbe partire, per esempio, da usare delle borracce termiche in acciaio inossidabile per bere quando si è fuori casa, evitare le cannucce o preferire l’acquisto di detersivi alla spina per ridurre l’uso di plastica monouso. Attenzione, però, soprattutto alle microplastiche contenute nei prodotti d’igiene per la casa, nei cosmetici, nei bagnoschiuma e negli shampoo: la buona notizia è in questo senso che sempre più aziende producono cosmetici e detergenti sostenibili, che inquinano di meno e fanno bene al corpo; serve, però, imparare a leggere bene etichette e INCI per non sbagliare gli acquisti.
Proprio i consumi sono al centro della terza buona abitudine per uno stile di vita più sostenibile, buona abitudine che si potrebbe riassumere nel motto: compra meno, compra meglio. La maggior parte di oggetti in casa rimangono, infatti, inutilizzati per anni prima di essere buttati e questo è segno che quasi sempre si ha meno necessità di acquistare di quanto si creda. Per le categorie di beni che lo permettono lo scambio o il second hand sono un’ottima soluzione per allungare il ciclo di vita di un prodotto che è ancora utilizzabile e che altrimenti sarebbe da smaltire. I più creativi e chi abbia un po’ di manualità potrebbero cimentarsi nell’upcycling: è una tendenza soprattutto per abiti e accessori moda, che possono tornare come nuovi e trendy con un po’ di ago e filo. Per gli acquisti quotidiani e di prima necessità, come quelli di beni alimentari, meglio preferire invece filiere corte e controllate e prediligere metodi di cottura e conservazione che minimizzano gli sprechi.