Torniamo a parlare di qualità dell’aria in particolare in relazione al settore trasporti e alle correlate emissioni inquinanti. Gli ultimi dati arrivano dalla relazione annuale redatta dall’AEA: il “Rapporto su Trasporti ed Ambiente” parla di un miglioramento della qualità dell’aria, ma il merito non è tanto delle politiche attuate di recente o della maggior coscienziosità dei cittadini, ma della crisi economica.
Le auto in Europa sono arrivata a inquinare il 3,3% in meno nel giro di un solo anno, come si evince dall’ultima relazione dell’AEA. Ma di chi è il merito? Dei governi? Dei cittadini più attenti all’ambiente e alla propria salute che scelgono di evitare di utilizzare l’auto quando non necessario? No. Il merito, o almeno gran parte del merito, è della crisi economica che continua a interessare gli stati europei. Nonostante i miglioramenti possono essere considerati notevoli, tuttavia occorre anche precisare che nonostante ciò i livelli di biossido di azoto (NO2) sono ancora al di sopra del tetto massimo fissato per legge, in media. Quindi la qualità dell’aria migliora grazie alla crisi, ma non dimentichiamoci che ciò non significa aria pulita per tutti, ma solo una flessione nell’ambito di una situazione ambientale che resta grave. Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA, ha voluto ricordare a tutti che una delle più importanti sfide del prossimo futuro
sarà quella di attenuare gli effetti negativi dei trasporti – gas a effetto serra, inquinamento atmosferico e acustico – pur mantenendo le caratteristiche positive della mobilità. L’Europa può dare l’esempio intensificando gli sforzi sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica nel campo della mobilità elettrica. Tale cambiamento potrebbe trasformare la vita all’interno delle città.
Per raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Europa il settore trasporti, si legge nel documento, dovrà ridurre le proprie emissioni di CO2 del 68% entro il 2050. Se la crisi ha giocato un ruolo di primo piano nella flessione delle emissioni del settore nell’ultimo biennio anche l’introduzione di auto più efficienti e la sempre maggior presenza di auto diesel rispetto ad auto benzina hanno contribuito. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni occorrono politiche nazionali e internazionali che spingano verso la sostenibilità.
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