Periodicamente ci ritroviamo a parlare del rischio che corrono i tonni di estinguersi definitivamente. L’allarme evidentemente non ha attirato le attenzioni dei responsabili di questo massacro perché secondo gli ultimi dati continuano impunemente ad agire. Stando all’ultima ricerca effettuata dal Pew Environment Group, il 96% del tonno rosso del Pacifico è ormai andato perso. Ciò significa che basterebbe far fuori il restante 4% per far estinguere definitivamente questa specie in quell’area del mondo.
La sua caratteristica è anche la sua maledizione. Il tonno rosso è infatti il piatto principale della tradizione giapponese, il sushi, e proprio questo aspetto ultimamente ha fatto suonare un campanello d’allarme. Il prezzo del sushi in tutto il mondo è arrivato alle stelle. Il motivo è facile da capire. Pescare tonno rosso è sempre più difficile, ed il 90% del tonno pescato attualmente è troppo giovane, non ancora in età da riproduzione. Si tratta di un’emergenza in quanto se si tolgono di mezzo gli esemplari che dovrebbero produrre altri esemplari, a lungo andare non ce ne saranno più in giro.
Non c’è un motivo logico per cui la pesca incida così tanto sul novellame e possa continuare
sostiene Amanda Nickson, portavoce del gruppo che ha condotto la ricerca. Secondo la Nickson c’è bisogno di misure urgenti per limitare i danni, altrimenti le conseguenze le pagheremo tutti visto che la sua presenza all’interno della catena alimentare è fondamentale.
Attualmente solo nell’Oceano Atlantico sono state prese misure severe per tutelare questa specie. Il problema è che non è sufficiente visto che è proprio nel Pacifico Occidentale che il tonno va a riprodursi. Esattamente l’area senza regole, per intenderci, quella vicino al Giappone. Inoltre due terzi del tonno di tutto il mondo proviene proprio da quell’area. Ciò significa che se si dovesse estinguere da lì, rischieremmo nel migliore dei casi di vedere il prezzo del tonno a livelli stratosferici, mentre nella peggiore potremmo non vederlo mai più in circolazione.
[Fonte: The Guardian]
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