Ok, è uno Stato piccolo, talmente piccolo da avere meno di 1.500 abitanti, la nazione meno popolosa al mondo dopo il Vaticano. Ma da oggi Tokelau, un piccolo atollo al largo della Nuova Zelanda si pone al primo posto in una classifica in cui tutti vorrebbero stare nelle posizioni più elevate: quella dei Paesi con la più alta incidenza di energia rinnovabile. Tra le tante nazioni del mondo che fanno programmi per arrivare a produrre il 100% di energia da fonti rinnovabili, chi al 2015, chi al 2020, chi entro la fine del secolo, Tokelau ha battuto tutti e si calcola che da settembre diventerà la prima nazione completamente rinnovabile.
L’ironia del destino ha voluto che Tokelau non sia ancora completamente indipendente dalla Nuova Zelanda, ma è indipendente dal punto di vista energetico. I suoi 3 atolli infatti sono stracolmi di pannelli solari (circa 4.000), e quando verranno installati gli ultimi tra due mesi sarà alimentata al 100% da energia pulita. Fino ad oggi la piccola nazione oceanica ha potuto contare sui generatori alimentati a diesel, ma questo combustibile costava circa un milione di dollari l’anno, a fronte di un PIL di appena 2,8 milioni. E’ chiaro che non si può spendere più di un terzo del proprio prodotto interno lordo per l’energia, e così andava trovata una soluzione.
Così è stato chiesto aiuto alla Nuova Zelanda che con un finanziamento che per un Paese del genere è una sciocchezza, 7,5 milioni di dollari, ha permesso questa mega-installazione di pannelli solari. L’impianto verrà ripagato in vent’anni, ma ha così permesso agli abitanti di Tokelau di ottenere energia pulita ad un costo inferiore a quanto pagavano prima per avere quella sporca. D’accordo, si tratterà anche di un piccolo Stato, ma sicuramente è da prendere da esempio. Se ce la fa un Paese dal PIL equivalente a quello di un quartiere di Milano, ce la possono fare anche le grandi nazioni.
[Fonte: Treehugger]
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