Lo scetticismo, nemmeno tanto dilagante, attorno al riscaldamento globale avrà vita breve, almeno dal punto di vista scientifico. Le tesi esposte tra gli altri anche da Franco Battaglia, su Il Giornale, sull’aumento delle temperature come fenomeno naturale iniziato nel 1700, all’epoca della rivoluzione industriale, sono state di recente confutate dagli scienziati del Centro di ricerca GKSS di Geesthacht insieme ad un team di ricercatori dell’Università di Berna, in Svizzera.
Come risposta al rapporto La Natura, non l’Uomo, governa il clima rilasciato dall’organismo internazionale N-Ipcc, gli studiosi hanno esaminato per la prima volta la frequenza di anni più caldi rispetto alla media tra il 1880 e il 2006.
Risultato: l’aumento delle temperature successivo al 1990 non è affatto casuale nè tantomeno l’uomo ne esce completamente innocente.
Tra il 1880 e il 2006 la media annuale della temperatura globale è stata di circa 15° C. Tuttavia, negli anni successivi al 1990 la frequenza degli anni in cui questo valore medio è stato superato è aumentata.
Gli scienziati del Centro di ricerca GKSS non credono affatto alle semplici coincidenze, forse proprio in quanto veri scienziati. La domanda cruciale che si sono posti gli esperti è come sia possibile che i 13 anni più caldi si siano registrati proprio dopo il 1990. Questo dato è sufficiente, per gli esperti, a dimostrare che un’influenza esterna ai processi naturali c’è stata ed è più che evidente. Dopo annate particolarmente torride, infatti, dovrebbero necessariamente seguire anni più miti dal punto di vista climatico, perchè gli oceani conservano il calore.
Con l’aiuto dei cosiddetti Monte Carlo simulation, il dottor Eduardo Zorita, il professor Hans von Storch del Centro di ricerca GKSS insieme al professor Thomas Stocker dell’Università di Berna, sono giunti alla conclusione che è estremamente improbabile che l’aumento di frequenza degli anni di caldo record dopo il 1990 possa essere una casualità, e che l’uomo è necessariamente coinvolto nel processo dei cambiamenti climatici e nel surriscaldamento globale. Come spiega lo stesso Zorita:
Il nostro studio è di pura natura statistica e non può attribuire l’aumento degli anni torridi a fattori naturali, ma è in pieno accordo con i risultati dell’IPCC, che rendono conto di come l’aumento delle emissioni di gas ad effetto serra sia effettivamente il principale responsabile del riscaldamento globale.
[Fonte:Zorita et al. How unusual is the recent series of warm years? Geophysical Research Letters, 2008; 35 (24): L24706 DOI: 10.1029/2008GL036228]
Francesco M. 10 Gennaio 2009 il 3:02 pm
Sarebbe interessante inoltre verificare gli eventi politico-industriali degli anni compresi dal suddetto grafico… Per vedere la corrispondenza (ad es. conoscere la produzione industriale dal 1900 al 1920, visto che c’è stato un calo potrebbe essere dovuto alla poca immissione di gas serra) tra temperatura e emissioni (o anche sconvolgimenti marini, guerre ecc…)… Secondo me sarebbe una bella idea, mi metto al lavoro ma col poco tempo che ho non credo di completarlo in tempi brevi, se qualcun’altro ha tempo e voglia può pure svilupparla!!
PS: continuate così sono con voi ragazzi!
Paola Pagliaro 10 Gennaio 2009 il 3:05 pm
Grazie Francesco, tienici aggiornati sui tuoi studi! 🙂