L’Italia riprende a tremare. Dopo circa un mese dalla fine delle scosse in Emilia che hanno messo in ginocchio l’area, questa volta tocca alla Capitale avere paura, per fortuna solo per pochi secondi e, secondo quanto affermano i sismologi, per un caso isolato. E’ avvenuto ieri pomeriggio, alle 17:15, con epicentro i Colli Albani. Secondo i sismologi la scossa di magnitudo 3.5 si è sentita in gran parte della zona Sud di Roma, ma secondo i cittadini alcune avvisaglie si sono avute anche nel resto della città.
Le buone notizie sono due: non ci sono danni e pare non si tratti di un nuovo sciame sismico, ma soltanto di un episodio isolato. Nonostante un’ora dopo una scossa più debole, di 1.6, sia stata avvertita più o meno nella stessa zona. Probabilmente una scossa di assestamento, nulla di cui preoccuparsi.
L’epicentro è stato nella zona tra i Monti Cornicolani e l’Aniene a circa 10 km di profondità, e più che in città si è sentita nei Paesi appena sotto Roma, in particolare Montecompatri, Colonna, Monte Porzio Catone e Frascati. Anche a Castel Gandolfo, residenza estiva del Papa, la scossa è stata avvertita. Secondo l’addetto stampa del Vaticano il Santo Padre ha avvertito il tremolio, ma senza grosse preoccupazioni.
Chi si è preoccupato invece sono state le popolazioni che vivevano nell’area Est di Roma e a Trastevere dove, a causa probabilmente di edifici più alti, la scossa è sembrata più forte. La gente è scesa subito in strada spaventata, ma per fortuna non ci sono state conseguenze.
Ma cosa ha causato queste due scosse? Secondo l’Ingv si tratterebbe di “piccole attività vulcaniche” dei Colli Albani. Non che si stiano risvegliando, ma si tratta di scosse considerate piuttosto normali visto che le ultime simili risalgono a più di vent’anni fa e che negli ultimi 300 anni se ne sono registrate parecchie ad intervalli più o meno simili. Dunque niente di preoccupante, normale attività geologica, anche se dopo quello che è accaduto in Emilia abbiamo tutti più paura.
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