Nuove scosse di terremoto durante la notte hanno fatto tremare la terra in Emilia Romagna. 8 scosse sono state registrate dall’Ingv in Emilia, la più forte con magnitudo 4.3 è stata avvertita tra le province di Modena, Reggio Emilia e Mantova alle 3.48 del mattino, percepita anche in Lombardia. Non ci sono feriti o vittime, solo molta paura. Proseguono nel frattempo le operazioni di soccorso della Protezione civile e gli studi di agibilità degli edifici.
Sono più di 2.000 gli edifici inagibili, danneggiati dal terremoto che ormai da oltre un mese sta devastando l’Emilia Romagna con ripercussioni in tutto il Nord Italia. Nella regione sono stati monitorati dalla protezione civile e dagli esperti 6.3232 edifici, tra abitazioni e luoghi pubblici, di cui 2.072 sono stati classificati non agibili. Il danno economico causato dal terremoto in Emilia Romagna non è stato ancora quantificato, ma la popolazione è stanca e vorrebbe solo tornare a casa. Dai rilevamenti resi noti risulta che il 37% degli edifici è agibile; il 17% temporaneamente inagibile ma agibile con provvedimenti di pronto intervento; il 6% degli edifici è parzialmente inagibile; il 2% temporaneamente inagibile ma con verifiche e controlli da approfondire; il 33% inagibile e il 5% inagibile per rischio esterno.
Gli sfollati continuano a dormire nelle tendopoli allestite dai volontari e dalle Forze dell’ordine, in molti si sono adattati a dormire in tende montate nei parchi e nei giardini delle città; altri ancora hanno trovato ospitalità negli alberghi cittadini. Il terremoto non dà tregua alla regione dal 20 maggio scorso. Finora si contano 27 vittime e sono in corso gli accertamenti dei magistrati di Ferrara e Modena per i crolli dei capannoni dove hanno perso la vita 12 operai. Sugli indagati grava l’accusa di omicidio colposo per non aver messo a norma le strutture dopo la direttiva del 2003 che estendeva all’area in cui sorgevano i capannoni, il rischio sismico.
[Fonte: AGI News]
[Foto: antonella.beccaria su Flickr]
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