In Italia si ritorna a parlare del fracking, e subito partono le polemiche. La tecnica per estrarre il gas scisto, un tipo di gas naturale presente nel sottosuolo che viene estratto provocando dei piccoli terremoti, è stata nuovamente presa in considerazione dal Governo. Immediata la reazione di Beppe Grillo, che da anni tra le varie battaglie porta avanti anche quelle ambientali, il quale nei giorni scorsi in un comizio tenuto a Sestri Levante è stato chiaro ed ha detto che i vari terremoti che da circa un anno stanno tenendo in scacco l’Emilia sono provocati proprio da questa pratica.
Non è un caso infatti che proprio il territorio in cui si è registrato il terremoto dello scorso anno fino a qualche mese prima fosse considerato a rischio sismico zero. Inoltre, fa notare il comico genovese, nei giorni precedenti alla scossa che ha distrutto Mirandola, Finale Emilia e gli altri paesini, proprio in quelle zone si stavano tenendo alcune rilevazioni che si effettuano facendo brillare delle cariche di dinamite e provocando esplosioni controllate. Ma se le esplosioni sono controllate, non lo sono gli effetti.
Che il fracking possa provocare i terremoti è ormai un sospetto comune. In molte parti del mondo infatti sono diverse le associazioni che stanno collegando i carotaggi per il fracking con eventi sismici più o meno potenti, ed il mondo scientifico non esclude che l’incremento numerico dei terremoti che si stanno susseguendo nell’intero pianeta negli ultimi anni sia collegato proprio a questa pratica.
Ad ogni modo, nel dubbio e finché il team di esperti non finirà di effettuare le proprie valutazioni, il Governatore della Regione Vasco Errani ha momentaneamente sospeso le trivellazioni, mentre il precedente Governo Monti ha cancellato il progetto che avrebbe trasformato proprio quell’area in un deposito di gas scisto. Una bomba pronta ad esplodere sotto i piedi di centinaia di migliaia di persone.
[Fonte: Corriere della Sera]
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