Dopo il sisma della settimana scorsa che ha causato la morte di 7 persone in Emilia Romagna, e centinaia di dispersi e sfollati, la terra continua a tremare nel Sud del Paese. Questa mattina alle 4 si sono sentite diverse scosse di terremoto nell’area del Cosentino tra 4.3 e 3.2 di magnitudo. La zona più settentrionale della Calabria, al confine con la Basilicata, nell’ultimo anno ha registrato 550 scosse di terremoto. Un avvertimento?
Aumenta la paura e la tensione per gli abitanti del Cosentino che, dopo 550 scosse sismiche nell’ultimo anno, questa mattina hanno visto di nuovo la terra tremare sotto i piedi. Non ci sono state vittime o feriti, ma la scossa più grave, registrata attorno alle 4 di questa mattina ha registrato un valore di magnitudo pari a 4.3. Solo crolli e crepe nei muri delle case, falde in strada, e tanta paura. Gli abitanti dei comuni di Morano, Castrovillari e Frascineto temono il peggio e ogni scossa di terremoto, li mette in strada in attesa. Alcuni di loro dopo la scossa tornano in casa a valutare i danni, altri rimangono a dormire in strada, per paura che il terremoto li sorprenda di nuovo nel sonno. La scuole sono state chiuse oggi, per precauzione, e nel pomeriggio si stanno verificando con sopralluoghi della soprintendenza, la stabilità degli edifici e delle chiese. Danneggiata con la caduta di frammenti del cornicione del campanile e con alcune crepe lungo le colonne, la chiesa della Maddalena è il luogo più colpito dal sisma di questa notte. Ma non solo. Lo sciame sismico ha interessato anche l’area meridionale del Cosentino, i comuni di San Marco Argentano, San Fili, Rende, Montalto Uffugo, San Vincenzo La Costa, Cavallerizzo di Cerzeto, Lattarico.
Come spiega Carlo Tansi, geologo del CNR e responsabile del progetto Amamir (Azioni di monitoraggio avanzato per la mitigazione del rischio idrogeologico) la Calabria è attraversata da un sistema di faglie in piena attività sismica che dalla Valle del Crati attraversano la Regione fino alla Sicilia orientale. La faglia lunga circa 30 km passa per i comuni di san Fili e San Marco Argentano e, secondo il ricercatore, è stata responsabile anche dei terremoti che nel 1184, nel 1980 e nel 1987 hanno colpito pesantemente l’area del Cosentino.
[Fonte: Ansa]
[Foto: pablo/T su Flickr]
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