Terra futura (Firenze, 28-30 maggio), una mostra-convegno internazionale (a ingresso libero) sulla sostenibilità ambientale che mette in scena le migliori pratiche green. La manifestazione è stata organizzata dalla Fondazione culturale Responsabilità Etica onlus per il sistema Banca Etica, dalla Regione Toscana e da Adescoop-Agenzia dell’Economia Sociale, con la collaborazione di Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente.
Presso la Fortezza da Basso sarà possibile visitare le tredici sezioni della rassegna espositiva: si spazia dai prodotti biologici e del commercio equo e solidale, ai veicoli ecologici realizzati con materiali riciclati, agli abiti da sposa realizzati grazie a filati tessili da poliestere riciclato che non sembrano avere nulla da invidiare alla morbidezza della seta.
E ancora ecopoltrone ed ecopouf imbottiti di bottiglie di plastica ed abiti dismessi. Una linea cosmetica realizzata grazie agli scarti dei prodotti alimentari della filiera Slow food come la crema mani all’aceto balsamico e la crema viso con le uve di Lambrusco. Pale eoliche e pannelli solari casalinghi.
Ce n’é per tutti i gusti e per ogni esigenza nelle oltre seicento realtà espositive con ben 5000 enti rappresentati. Una nuova economia in mostra che interessa tutti i settori. L’ecosostenibilità é ovunque: dalle energie alternative al turismo responsabile, dall’agricoltura biologica al commercio equo, dalla bioedilizia all’ecoartigianato alla mobilità sostenibile.
Terra futura, giunta alla Settima edizione, dedica il tema di quest’anno alle comunità sostenibili e responsabili. E in Italia non sono poche le associazioni di cittadini e comuni virtuosi che cercano di avere un minore impatto sull’ambiente. Per citare solo alcuni esempi: la comunità di Pescomaggiore in Abruzzo ha edificato un villaggio antisismico (nella foto in homepage lavori in corso) dopo il terremoto seguendo i criteri della bioedilizia; poi ci sono le 250 famiglie che hanno deciso di vivere a basso impatto ambientale tagliando i consumi domestici, nell’ambito del progetto carbon budget-Races. E ancora il supermercato solidale di Prato che permette alle famiglie in difficoltà economica di fare la spesa gratis.
Un buon esempio che parte dal basso, da gruppi di persone che si organizzano sul web, partecipano, si incontrano, dibattono, trovano soluzioni ecosostenibili, si impegnano. Chissà che il loro entusiasmo non contagi anche i piani più alti: le istituzioni, i governi affinché le iniziative virtuose, che meritano, possano espandersi ed essere finanziate a più largo raggio.
[Fonte: Adnkronos]
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