Economia e lavoro. Questi saranno i due punti fondamentali su cui verterà la prossima manifestazione di Terra Futura, un meeting internazionale che si svolge ogni anno a Firenze, promosso da Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente. Il tema principale di quest’anno sarà come conciliare il ruolo sociale dell’economia con una riconversione ecologica che sembra il modo scelto da molti Paesi per uscire dalla crisi.
Spesso non si tratta di vera e propria green economy, ma semplicemente di rispettare alcuni canoni ambientali nel modo di produrre ricchezza. Anche perché è proprio la “finanziarizzazione” dell’economia ad aver prodotto il caos che c’è oggi.
Non solo questo sistema oggi non viene rimesso in discussione, ma addirittura le istituzioni europee e internazionali chiedono alle lavoratrici e ai lavoratori di pagare ancora una volta il conto: il lavoro viene sacrificato per “ridare fiducia” ai mercati finanziari, che però di fiducia non ne meritano affatto. La finanza deve tornare a essere un mezzo al servizio dell’economia e della società, non un fine in se stessa per fare soldi dai soldi nel più breve tempo possibile. A Terra Futura vogliamo ribaltare completamente la questione e rimettere al centro il lavoro. È questa la soluzione per un’uscita dalla crisi duratura e fondata su basi diverse: la sostenibilità ambientale e sociale e i diritti
ha spiegato Andrea Baranes, presidente della Fondazione culturale Responsabilità etica. Nelle oltre 600 aree espositive si dibatterà di economia sostenibile, di far ripartire la vita lavorativa e politica dal basso per arrivare alle Istituzioni, e non far decidere tutto dall’alto, da chi ha creato la crisi. Forse fare qualche passo indietro, all’agricoltura biologica e alle cose naturali, ci aiuterà ad uscire da questo brutto momento e farci vivere tutti meglio. L’appuntamento è a Firenze, alla Fortezza da Basso dal 25 al 27 maggio prossimi.