Il termovalorizzatore di Parma ha bruciato i primi rifiuti, ma i cittadini non demordono: è battaglia sulle strade anche senza i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che dal canto loro promettono una parallela battaglia nelle sedi istituzionali. Tutti contro l’inceneritore, quindi, ma l’inceneritore, intanto, comincia a funzionare.
Il termovalorizzatore di Parma è divenuto il simbolo dello scollamento, su questioni ambientali, tra cittadini, autorità e governo. Le proteste sono state infinite. Il Movimento 5 Stelle, che a Parma vede in carica il sindaco Pizzarotti, hanno giurato a più riprese guerra a oltranza contro l’inceneritore, mentre i cittadini in pieno accordo sono scesi molte volte nelle strade. Oggi quest’immagine di contrasto non potrebbe essere più forte.
I cittadini protestano sul campo mentre il termovalorizzatore brucia i primi rifiuti. I 5 Stelle, non presenti, assicurano che continueranno a battersi nelle sedi istituzionali. E nel frattempo il fumo si alza dall’impianto. Chiariamo che effettivamente non è ancora detta l’ultima parola: l’impianto di Parma, infatti, non è entrato regolarmente in funzione: i rifiuti bruciati fanno parte di un avvio temporaneo necessario per tarare i macchinari, che l’azienda Iren doveva compiere entro oggi pena la perdita di finanziamenti statali.
Il termovalorizzatore brucierà rifiuti per 50 ore. Poi si dovrebbe fermare, dato che il suo funzionamento regolare dovrebbe cominciare attorno alla metà di maggio. C’è ancora un po’ di tempo, ma non moltissimo. I cittadini attuano presidi di blocco ai punti di accesso verso l’impianto, in modo da fermare i camion colmi dei rifiuti da bruciare. C’è da star certi che la popolazione non alzerà bandiera bianca dopo oggi, e stando alle parole dei 5 Stelle un certo appoggio istituzionale ci sarà.
Ma la vera domanda è: sarà sufficiente questo appoggio? Sarà sufficiente l’instancabile e sempre più dura protesta dei cittadini? Il termovalorizzatore va contro la volontà di parte della rappresentanza politica, va contro la volontà del comune, va contro quella dei cittadini. Qualcuno si degnerà di fermarlo?
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Iva 1 Marzo 2017 il 3:08 am
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