Tecnologia e terza età, una priorità per l’Ue

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L’Unione europea sta portando avanti un progetto per avvicinare gli anziani alla tecnologia e con programma congiunto sulla Domotica per categorie deboli, il piano AAL JP.
In un’area in cui la popolazione supera di gran lunga la media nazionale per età, avvicinare gli anziani alla tecnologia e ai servizi e prodotti innnovativi è per l’Unione una priorità. Entro i prossimi trent’anni, il numero degli anziani nell’Unione europea con più di 65 anni sarà di oltre il 40% della popolazione. Per loro l’Unione prevede progetti che possano:

  • migliorare la salute e la qualità della vita;
  • contribuire alla sostenibilità e all’efficienza dei sistemi sanitari e sociali;
  • migliorare le opportunità di business e di competitività.


Il 16 dicembre sono stati presentati i primi risultati del progetto europeo che ha coinvolto le piccole e medie imprese europee, 20 Stati membri e 3 Paesi Associati, per migliorare il benessere dei cittadini della cosiddetta terza età.

I progetti hanno riguardato più settori, dall’insegnamento dell’uso del personal computer per svolgere piccole operazioni di conto e di scrittura, all’uso di tecnologia dell’informazione e della comunicazione, fino alle soluzioni di sanità sostenibile, ossia le tecnologie digitali eHealth.
Come ha detto John Dalli, Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori

L’Europa si deve preparare per il futuro invecchiamento della sua società e l’uso dell’innovazione sarà uno degli strumenti a nostra disposizione. È per questo che sono molto contento che il primo partenariato sia sull’invecchiamento attivo e sano, esso comporterà una stretta collaborazione attraverso diverse politiche che coprono la salute pubblica, la ricerca, la politica digitale e industriale.

Le soluzioni presentate da AAL JP saranno utilizzate entro il 2013 per migliorare l’integrazione sociale della terza età e la gestione delle malattie croniche. Tra i 50 progetti e le ricerche in campo, vi è anche un robot che provvederà ad eseguire i lavori domestici degli anziani senza che siano accuditi da badanti, ma affinché siano invece stimolati a migliorare la loro qualità della vita. Finora i settori pubblico e privato hanno investito oltre 1 miliardo di euro per la ricerca e l’innovazione per l’invecchiamento.

[Fonte: Commissione Europea]
[Foto: sanremobuonenotizie]

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