Ingegneri americani hanno sviluppato una tecnica che fa risparmiare energia e costi di manutenzione aggiungendo un indicatore sul condizionatore che segnala quando questo sta lavorando a vuoto perché si è raggiunta la temperatura ideale, prevenendo così lo spreco del sovraccarico di lavoro. Il nuovo “sensore refrigerante virtuale” è particolarmente pratico per i condizionatori d’aria per autoveicoli, che tendono ad una perdita di refrigerante, ma anche per quello per la casa, spiega James Braun, professore di ingegneria meccanica.
Mantenere la stessa quantità di refrigerante in un sistema, porta a risparmiare energia, perché i condizionatori d’aria a basso refrigerante devono operare di più per raggiungere lo stesso grado di raffreddamento. Continua nella sua spiegazione Braun:
Non solo l’efficienza energetica scende, ma si riduce anche la durata delle unità perché devono lavorare di più, causando un’usura più veloce. E’ anche più costoso avere un tecnico che controlla se il condizionatore si carica correttamente. Per capire in modo accurato il livello di carica presente in un dato momento, è necessario rimuovere tutti i condizionatori e pesarli, con una procedura che richiede un pompa a vuoto e molto tempo.
La nuova alternativa opera utilizzando sensori per monitorare la temperatura del refrigerante in vari punti lungo il tubo nel condizionatore d’aria. La tecnica è facile da usare, perché i sensori sono semplicemente attaccati al di fuori del tubo. I ricercatori hanno testato il sistema su vari tipi di condizionatori d’aria, compresi sia i modelli antichi che quelli a maggior efficienza energetica.
Un altro progetto di ricerca è in via di completamento e ha coinvolto una più ampia valutazione della carica del sensore virtuale. Il progetto prevede un algoritmo software che interpreta i dati del sensore di temperatura per stimare la quantità di refrigerante nel sistema. I quattro sensori sono collegati al tubo in entrata e in uscita in esecuzione di componenti chiamati scambiatori di calore.
Nell’aria condizionata e nei sistemi di refrigerazione, il liquido refrigerante evapora in uno scambiatore di calore chiamato evaporatore, raffreddando l’aria. Il vapore refrigerante si trasforma in un liquido in un altro scambiatore di calore chiamato condensatore. Durante queste fasi di evaporazione e condensazione, il refrigerante subisce forti cambiamenti di temperatura.
Le unità automatiche prevedono una spia luminosa che contatta i tecnici dell’assistenza, i quali anziché smontare l’apparecchio ed analizzarlo come avviene oggi, semplicemente collegano un personal computer e leggono le informazioni direttamente sul display. Secondo gli ingegneri però, per la commercializzazione di tale apparecchio bisognerà aspettare ancora qualche anno.
Fonte: [Sciencedaily]
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