Emergono nuovi, forti dubbi sulla Tav Torino-Lione. L’ultima polemica nasce in Francia dopo il rapporto della Corte dei conti francese sul rapporto tra costi e benefici della criticatissima linea ferroviaria. Tra i punti fondamentali della critica abbiamo le analisi non indipendenti e l’ottimismo non particolarmente giustificato in merito ai ritorni economici correlati al completamento del progetto.
Si continua a parlare della Tav Torino-Lione, ma questa volta le polemiche sorgono oltralpe e vengono sollevate, più nello specifico, dalla Corte dei conti francese, che ha stilato un rapporto che va del tutto controcorrente rispetto alla presa di posizione della scorsa settimana del premier Valls. Nel loro dossier sulle infrastrutture ferroviarie i magistrati sono tornati (poiché non è la prima volta) a sollevare dubbi sul rapporto costo-benefici della linea ad alta velocità che dovrebbe collegare l’Italia alla Francia. Di recente il primo ministro aveva definito, durante una visita alla società incaricata di portare avanti i lavori, il progetto come”indispensabile dal punto di vista economico”, dichiarazione che aveva fatto storcere il naso a molti.
In merito alla Tav Torino Lione i magistrati hanno sottolineato, invece, che dal 2008 a oggi l’uso dei treni ad alta velocità francesi (denominati Tgv) è in fase di stagnazione: i costi salgono e i clienti diminuiscono, attratti da possibilità di trasporto meno dispendiose, precisando come tale problematica appaia “manifesta” in relazione alla parte di progetto francese della Tav. La Corte dei conti parla con chiarezza di eccesso di ottimismo per quanto concerne le analisi di tipo economico sulla linea, e invita alla cautela e a nuove analisi, questa volta da commissionare a organismi indipendenti.
Nelle critiche alla Tav Torino – Lione che giungono dalla Corte dei conti francese spicca il richiamo nei confronti delle attuali stime di traffico, che vengono giudicate troppo ottimistiche, in riferimento anche alla stagnazione relativa agli spostamenti sulle linee ad alta velocità. Se le attuali stime sul traffico risultassero effettivamente esagerate, il risultato, come è facile immaginare, sarebbe una stima del rapporto tra costi e benefici “sballata” e poco aderente alle prospettive reali.
Ecco perché queste ipotesi e, più in generale, il calcolo dei contributi di Rff per ogni progetto di alta velocità dovrebbero essere oggetto di una contro-analisi veramente indipendente dal ministero dei Trasporti e da Rff allo scopo di informare l’insieme delle parti interessate alla validità della valutazione finanziaria del progetto. Questo è quello che la Corte aveva già raccomandato per il collegamento Lione-Torino.
Scrivono i magistrati. Ma i problemi per la realizzazione della TAV, parte francese, non finiscono qui. Viene infatti ricordato come il 14 ottobre l’eurodeputato Michael Cramer, presidente della Commissione trasporti del parlamento europeo, abbia dichiarato che difficilmente l’Europa sarà in grado di finanziare il 40 per cento della TAV Torino – Lione, un problema che potrebbe rilevarsi di grande portata. Concludendo, la Corte dei conti francese, come già avvenuto in passato, mette nuovamente in guardia la politica da stime e analisi non indipendenti e apparentemente molto ottimistiche. Il progetto della TAV Torino-Lione, ricordano i magistrati, dovrebbe essere riconsiderato sulla base di nuove stime e di nuovi studi.
Photo credits | Ekinez Sortu su Flickr
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