L’osservatorio tecnico incaricato del progetto della linea ferroviaria Torino-Lione concluderà il suo lavoro entro la fine del mese di giugno. Le sue valutazioni sulla scelta del tracciato saranno poi presentate al nuovo governo, cui spetterà la decisione ultima in merito alla realizzazione. «Un mandato chiaro, un buon passo avanti», ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, dopo la riunione del tavolo istituzionale sulla Torino-Lione. Il governo di Palazzo Chigi ha affidato all’osservatorio il difficile compito di valutare le possibili risoluzioni della vicenda Tav e l’ancor più arduo incarico di cercare il maggior numero di consensi possibile delle realtà locali.
Il clima della riunione è stato piuttosto teso, soprattutto per la ferma volontà dei sindaci di far valere e di ascoltare le rimostranze e le opinioni popolari anti-tav, considerando la massiccia sollevazione dell’opinione pubblica mobilitatasi nei mesi scorsi per il no.
Il ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro,si è espresso in favore di una soluzione in tempi rapidi, per evitare che il nuovo governo si trovi davanti l’annoso problema irrisolto della Tav.
Il nodo che da anni blocca il problema è la questione del tracciato della Tav ed è proprio questo il mandato affidato all’ osservatorio della Valle di Susa. È un mandato che parte dalla richiesta di completare l’approfondimento sul nodo di Torino, per poi localizzare gli scenari ferroviari e trasportistici che interessano la valle.
Palazzo Chigi, in una nota, ribadisce la volontà di coinvolgere direttamente i cittadini nella decisione. Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, che ha presieduto la riunione, ha espresso la ferma volontà di consegnare al prossimo governo il lavoro concluso, anche se ha aggiunto che per prendere decisioni così importanti sarebbe necessaria una situazione di stabilità del governo, non certo quella attuale.
Pareri favorevoli al comitato sono stati espressi anche dal presidente della regione Piemonte, Mercedes Bresso, dal sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e dal presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta. Il presidente dell’osservatorio tecnico, Mario Virano, ha affermato la sua intenzione di lavorare al meglio, per risultare all’altezza di un tale incarico. A fine giugno, l’Osservatorio fornirà due soluzioni, e fra queste quella conclusiva.
Voce contraria quella del ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, che ha definito spreco di denaro pubblico l’intero progetto. Intanto in Val di Susa il movimento dei no-Tav è tornato a far sentire la sua voce, con una protesta organizzata in concomitanza con la riunione a Palazzo Chigi. Per circa un’ora è stata bloccata la linea ferroviaria Torino-Modena.
quarchedundepegi 10 Dicembre 2009 il 7:17 pm
Perchè per andare a Roma, per esempio da Milano, si impiegheranno poche ore e se si vuole, sempre da Milano, andare a Ventimiglia, anche se non si deve cambiare a Genova, la distanza sembra raddoppiata e la pulizia (detta igiene) lascia molto a desiderare?
Per Roma va bene il treno; per molte altre destinazioni è necessaria l’auto e il balzello autostradale. Perchè non si fa qualcosa anche per tutti quei cittadini che non devono andare a Roma?
Quarchedundepegi