Sembra esserci una svolta nella questione della TAV, la linea ad alta velocità Torino-Lione. Dopo le manifestazioni delle scorse settimane il progetto verrà ridimensionato a soli 18 km in Italia. Dopo le stazioni internazionali di Susa e di Saint Jean de Maurienne i treni raggiungeranno Torino percorrendo i vecchi binari di Bussoleno, dove verranno costruiti due nuovi ponti sulla Dora che andranno a sommarsi a quello di ferro già esistente. Dal progetto originario è sparito dunque il tunnel dell’Orsiera che era il fiore all’occhiello della TAV, il tunnel a “impatto zero” e interrato per il 90% per evitare tagli e cementificazioni.
Il nuovo piano è stato presentato dall’Osservatorio di Virano durante una riunione con gli amministratori locali, i presidenti della Regione, della Provincia e dei Comuni coinvolti nella linea ad alta velocità. Il taglio della tratta italiana, e francese, farà risparmiare 8,2 miliardi di euro per lavori, 300 milioni per bonifiche, espropri e spostamento di sottoservizi. Potranno così rimanere nelle casse dello Stato circa 3 miliardi, in quanto il 40% era cofinanziato dall’Europa. Come spiega Mario Virano, l’impatto si riduce anche per l’ambiente
Innanzitutto, di dieci anni di cantiere, appena quattro riguarderanno davvero i lavori pesanti di scavo. Se il tracciato del progetto preliminare, interferiva con 22 fabbricati, di cui undici a Chiusa San Michele, ora questi edifici non verranno toccati, almeno per i prossimi trent’anni. Mentre diminuiscono anche le quantità di smarino estratte. Saranno pari a 16,4 milioni di metri cubi, di cui solo 3,6 milioni saranno gestiti in Italia, o reimpiegati per produrre i conci di rivestimento della galleria, oppure smaltiti utilizzando il treno.
I sindaci dei Comuni interessati si dicono in parte soddisfatti per questa nuova prospettiva di intervento, definendo la riunione di ieri “un passo avanti, anche se i problemi restano” e anche se il tunnel che verrà costruito sarà paragonabile allo stretto della Manica per dimensioni.
[Fonti: Il Sole 24 Ore; Asca]
[Foto: Fotos Gov/Ba su Flickr]
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