Per la TAV del Mugello, ovvero per la linea ferroviaria veloce costruita tra Firenze e Bologna tra il 1996 e il 2009, sono arrivate condanne per 19 soggetti, per lo più uomini di vertice del consorzio Cavet: i reati spaziano dall’omessa bonifica (con inquinamento di corsi d’acqua) al traffico illecito di rifiuti.
Per i reati ambientali connessi alla creazione della TAV del Mugello che collega Firenze e Bologna, arriva una pioggia di condanne. Tra i vertici del Consorzio Cavet Carlo Silva, Franco Castellani e Pierpaolo Marcheselli condividono una condanna a 4 anni e 6 mesi per traffico illecito di rifiuti, mentre per Giovanni Guagnozzi e Alberto Rubegni la pena è di due anni e un mese per omessa bonifica (si parla dell’inquinamento di 24 corsi d’acqua). Ma non finisce qui.
Sempre nell'”universo Cavet” rientrano Valerio Piscitelli, Roberto Miccoli e Giulio Frulloni, che condividono una condanna a un anno e 11 mesi di arresto. In merito alle bonifiche l’avvocato del consorzio Cavet, Giuseppe Zanalia, ha voluto precisare che
i vertici Cavet sono stati assolti per la gestione dei siti di proprietà o gestiti dal Consorzio. Le bonifiche, riguardano quindi siti esterni. Resta poi da capire perché il traffico illecito di rifiuti è stato ritenuto prescritto in alcuni casi e non in altri.
Ma rivediamo in breve alcune date relative alla costruzione della TAV del Mugello e all’iter processuale che ha visto coinvolti grandi nomi legati alla sua realizzazione: la linea, lunga 78,5 km, fu iniziata a costruire nel 1996 e terminata nel 2009. Proprio all’anno 2009 risalgono le condanne in primo grado per 27 persone (sempre relative a danni ambientali). Nell’anno 2011, tuttavia, i soggetti vennero assolti. Nuova tappa fondamentale per il processo a marzo 2013, quando la Cassazione il precedente verdetto decidendo per un nuovo appello che, in questi giorni, ha avuto come conclusione una raffica di condanne.
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