Il nuovo ministro dell’Ambiente Corrado Clini a poche ore dalla sua nomina l’aveva detto: “Sì a TAV, inceneritori e nucleare” e una parte della sua profezia si sta avverando: la linea ad alta velocità amplia il cantiere per il tunnel Torino-Lione in Val di Susa. I lavori di recinzione dell’area cominciati a Chiomonte allo 8.00 di questa mattina con la presenza delle forze dell’ordine hanno scatenato una pacifica fiaccolata di protesta dei No TAV che da anni si battono con dignità e con costanza contro l’ennesimo scempio della natura.
A dire che la TAV non sia un’opera prioritaria per il nostro Paese, peraltro in questo momento economico finanziario particolare, non è solo Legambiente. Sono in molte le persone, gli enti e le associazioni a combattere da anni contro questo progetto dannoso per l’ambiente e per il paesaggio, per la salute delle persone e per l’ecologia. Eppure continuano i lavori, si aprono nuovi cantieri e si pubblicano ordinanze contro la circolazione di mezzi e persone nelle aree limitrofe al cantiere. Da ultimo l’ordinanza del Prefetto di Torino chiara e senza dubbi interpretativi: la circolazione di mezzi e di persone è interdetta dalle strade dei comuni di Chiomonte e Giaglione; è vietata anche ogni attività venatoria nei due comuni e in quelli limitrofi di Venaus ed Exilles.
La società LTF che sta realizzando l’infrastruttura sembra non essersi accorta del fatto che l’area in questione fa parte di una zona “d’interesse strategico nazionale” individuata dal Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) per la bellezza paesaggistica e per la presenza della baita della Clarea, ormai simbolo della protesta No TAV, dove si trovano una decina di attisti decisi a non lasciare il loro rifugio. La fiaccolata pacifica di protesta per l’ampliamento dei lavori è prevista stasera alle 21.00 con partenza da Giaglione e arrivo alla baita di Clarea. L’intenzione è quella di coinvolgere il maggior numero di persone per trascorrere la notte accanto alla recinzione del cantiere.
Commenti (1)