Conservation International ha rilasciato un nuovo rapporto che definisce un futuro tetro per le tartarughe d’acqua dolce del mondo: almeno un terzo delle 280 specie conosciute attualmente rischia l’estinzione. I problemi alla base di questa tragedia non sono solo i soliti (caccia e la perdita di habitat), ma a queste si aggiunge anche un commercio per questi animali domestici che va al di fuori di ogni regola. Ma c’è anche una buona notizia: il rapido declino può ancora essere invertito se si prendono provvedimenti.
Come molte altre specie minacciate in Asia, molte tartarughe ora in via di estinzione sono valutate per le loro presunte proprietà medicinali. Il mercato che riguarda queste specie è di fatto cresciuto così tanto che alcune aziende agricole sono state create per contribuire a soddisfare la domanda dell’industria farmaceutica. Ma i numeri continuano a scendere per i problemi prima esposti.
Particolarmente problematica per le tartarughe è la loro durata di vita, dato che ci vogliono 15 anni per raggiungere la maturità, quando cioè possono procreare, ed in queste condizioni non sono molte quelle che ci arrivano. Se le tartarughe vengono cacciate o rimosse dalle piscine di allevamento prima di allora, l’intera popolazione ne risente.
La BBC riferisce inoltre che
la perdita degli habitat naturali a causa dello sbarramento dei fiumi per l’energia idroelettrica è un altro grave problema. La specie più in difficoltà è probabilmente la tartaruga gigante rossa del fiume Softshell (Rafetus swinhoei). Ci sono solo quattro esemplari ancora in vita nel mondo. Gli sforzi per rilasciare due animali in cattività a lungo termine in Cina non hanno avuto successo. Due specie di batagur, la tartaruga di fiume dal guscio rosso, e la tartaruga di fiume del Myanmar, sono state particolarmente colpite dai collezionisti.
E ci sono decine di rapporti come questo. L’unica speranza che rimane per la sopravvivenza della specie consiste nel fatto che questa tartaruga può contribuire alla medicina esotica, portando ad una serie di allevamenti controllati che potrebbero permettere la riproduzione senza problemi. Il dottor Van Dijk del Conservation International, ha spiegato alla BBC che
Tutta la domanda di tartarughe può essere soddisfatta dall’allevamento. Se siamo in grado di eliminare la raccolta non sostenibile dall’ambiente naturale, abbiamo vinto l’80% della battaglia. Oltre a questo, è una questione di gestione degli habitat per un impatto minimo sulle tartarughe e tutti gli altri animali selvatici che in questi habitat vivono.
Vedremo cosa i governi dei Paesi in cui queste tartarughe si trovano riusciranno a fare.
Fonte: [Treehugger]
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