Giunge infine la prevedibile decisione del Governo Renzi sul gasdotto TAP nel Salento: i lavori potranno iniziare, dato il via libera deciso dal Governo e dalla Commissione Via del ministero dell’Ambiente. Il gasdotto come è noto approderà a San Foca, ed è stato al centro di forti contestazioni per tutta l’estate, polemiche che tuttavia hanno origini più lontane. Nulla da fare, comunque: il gasdotto che servirà all’Italia di riflesso, poiché risulta cruciale per l’Europa ma ne deriveranno benefici economici per il nostro paese, si farà.
Non è mai piaciuto ai cittadini il gasdotto Tap che approderà nel Salento per permettere al gas azero di raggiungere l’Italia e l’Europa, sono state fortissime le polemiche in merito all’impatto ambientale dell’opera e, come vi abbiamo raccontato, vi sono stati anche episodi di boicottaggio da parte di artisti per gli eventi finanziati dal colosso del gas quest’estate nel Salento. A ogni modo, il prevedibile via libera da parte del Governo Renzi è arrivato, e sebbene il parere positivo giunto all’unanimità dalla Commissione Via del Ministero dell’ambiente sembra accluda delle prescrizioni sull’opera, è praticamente certo che l’approdo resterà quello ipotizzato nei pressi di San Foca.
Tutti contrari al gasdotto TAP, per farla breve, meno il Governo nazionale: ambientalisti, cittadini, artisti, amministrazioni locali e Regione Puglia si sono tutti espressi contrariamente al progetto, ma lo stesso andrà avanti con la benedizione dell’esecutivo, che sottolinea l’importanza strategica della possibilità di acquisire gas non russo. Cosa succede adesso? L’iter burocratico è ancora lungi dall’esser concluso, dato che occorre ancora la ricezione del parere della Commissione Via da parte del ministero dell’Ambiente presieduto dal sempre etereo e pressoché impalpabile ministro Galletti, quindi toccherà al ministero dei Beni Culturali e infine a quello dello Sviluppo Economico per l’autorizzazione unica all’opera, che permetterà l’inizio vero e proprio dei lavori. Quando verrà costruito il gasdotto TAP nel Salento è al momento difficile prevederlo con certezza, ma si parla di fine 2015, con completamento dei lavori, nel caso venissero davvero rispettate le tempistiche ipotizzate da TAP, per la metà dell’anno 2019.
Ovviamente tutti coloro che si sono battuti contro la realizzazione dell’approdo della TAP e di tutti i lavori e le strutture correlate, si chiedono ora quali speranze rimangano – in sede istituzionale – per rallentare o bloccare il lavori. Bisogna dire che in linea teorica la Regione in sede di conferenza di servizi potrebbe ancora dire la sua ma va da sé che, quando c’è una volontà politica del Governo così forte, le speranze che si possa tornare indietro sulle decisioni prese sono del tutto minime.
Secondo le attuali stime il gasdotto TAP nel Salento, collegandosi alla rete nazionale, si svilupperò per più di 800 km di lunghezza, con 10 miliardi di metri cubi di metano trasportati annualmente dall’Azerbaijan, che potrebbero arrivare a 20 miliardi l’anno. Il progetto prevede una parte offshore della struttura e quella, che è al centro delle critiche di ambientalisti e cittadini, sulla terraferma, che avrà una lunghezza di 8 km più 1 chilometro e mezzo di microtunnel scavati sotto le sabbie nelle vicinanze di San Foca, per collegare le condutture sottomarine a quelle sulla terraferma.
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